Festa di san Biagio a Monza: dalla messa con monsignor Busti alle bancarelle (senza scordare il panettone)

Monza celebra la festa di san Biagio: giovedì 3 febbraio, giorno della solennità, messa con monsignor Roberto Busti. Domenica le tradizionali bancarelli. Senza scordare il panettone che salva la gola.
Monza: il panettone di san Biagio
Monza: il panettone di san Biagio Fabrizio Radaelli

Domenica 6 febbraio torna la tradizionale sagra di San Biagio a Monza. Lungo tutta via Prina si potrà curiosare tra le bancarelle che tornano dopo la pausa dello scorso anno.

Una tradizione attesa dal quartiere e non solo, insieme all’altrettanto irrinunciabile morso di panettone per proteggere la gola dai malanni di stagione. Per facilitare l’accesso alla chiesa domenica mattina, nonostante la presenza delle bancarelle, i fedeli che utilizzano l’auto per arrivare alla parrocchia di San Biagio potranno parcheggiare in via Torneamento, alle spalle della chiesa, oppure all’interno del cortile del collegio Bianconi, che resterà eccezionalmente aperto dalle 9.30 alle 12.30.

In osservanza delle norme enti Covid non sarà più possibile avvicinarsi alla reliquia per il rito del bacio. Per tutta la giornata del 3 febbraio, giorno in cui la Chiesa ricorda il vescovo e martire san Biagio, i sacerdoti della parrocchia benediranno i fedeli con la reliquia del santo. Inoltre saranno a disposizione dei devoti le monoporzioni di pane e panettone benedetti, per proteggere contro i mali di stagione.

Giovedì 3 febbraio, alle 18.30, monsignor Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova, concelebrerà la messa insieme ai sacerdoti della comunità pastorale e a quelli che a San Biagio hanno svolto il loro ministero negli anni passati.

Anche in tempo di pandemia i devoti della tradizione di san Biagio non si faranno mancare un assaggio di panettone (deve essere quello conservato dalla tavola delle feste di Natale) per prevenire così malanni alla gola fino alla fine dell’inverno. Una tradizione che proviene dalla biografia del santo che salvò un bambino che rischiava di soffocare a causa di una lisca di pesce, facendogli mangiare un pezzetto di pane.