F1, Gp d’Italia: a Monza il robottino nel paddock per i pazienti del Verga e la formula “B&B” di PizzAut

I progetti che portano l'Autodromo nazionale fuori dal mondo esclusivo della Formula 1: quello con Fondazione Irccs per i pazienti del Verga e Pizzaut.
Gp d'Italia 2024 Monza F1 Pizzaut autodromo
Gp d’Italia 2024 Monza F1 Pizzaut autodromo

Un robottino si aggira per l’area paddock a Monza, attraverso i suoi “occhi” i piccoli pazienti leucemici ricoverati al Centro Maria Letizia Verga all’interno dell’Irccs San Gerardo dei Tintori possono vivere l’atmosfera del dietro le quinte del Gran Premio. Non solo. Nella giornata di giovedì alcuni pazienti hanno potuto parlare con i loro beniamini: Carlos Sainz e Charles Leclerc, mentre venerdì si sono intrattenuti via video con il Patron della Formula 1 Stefano Domenicali.

F1, Gp d’Italia: il progetto Awabot della Fondazione Irccs e Comitato Verga

Per il secondo anno l’Autodromo Nazionale Monza continua nella sua partecipazione a iniziative che promuovono l’inclusione sociale, in particolare il progetto di Awabot della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e del Comitato Maria Letizia Verga, che dà l’opportunità a giovani pazienti di vivere indimenticabili esperienze virtuali in circuito.

F1, Gp d’Italia: la formula “Bombazza e bollicine” di Pizzaut

L’altro momento di inclusione è nell’area più esclusiva dell’autodromo: i paddock dove anche quest’anno è presente Nico Acampora con i suoi ragazzi e il Truck di PizzAut, la prima pizzeria in Italia gestita da ragazzi autistici.

In autodromo sfornano 500 pizze al giorno: margherita, light con verdure e “bombazza” con salame piccante .

«Abbiamo la formula B&B – dice Acampora – bombazza e bollicine».

F1, Gp d’Italia: l’emozione di Acampora per il Ceo di Ford, la previsione azzeccata di Borghese

In visita al truck quest’anno meno piloti, ma tantissimi tecnici e dirigenti dei team e anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. «Mi ha emozionato – dice Acampora – il CEO di Ford che mi ha detto di avere un fratello autistico e che noi siamo un esempio».

In visita al truck anche lo chef Alessandro Borghese che in realtà conosce la realtà monzese fin dagli esordi come è raccontato nel libro “Vietato calpestare i sogni”. Tra i primi ad assaggiare le pizze create da PizzAut aveva predetto: «Con una pizza così buona andrete lontano». Così è stato.