F1: Gp d’Italia a Monza fino al 2030, si attende l’annuncio

Uno dei fine settimana fra i più importanti per l’Autodromo Nazionale di Monza: trattativa per prolungare il contratto del Gp d'Italia.
F1 Gp Italia 2024 Monza - foto Fabrizio Radaelli
F1 Gp Italia 2024 Monza – foto Fabrizio Radaelli

Quello appena terminato era un fine settimana che alla vigilia era classificato fra i più importanti che l’Autodromo Nazionale fosse mai stato chiamato a vivere nella sua centenaria storia. L’attesa era tutta sulla risposta dei nuovi lavori cui era stato sottoposto nei mesi precedenti l’impianto che, non va dimenticato, hanno di fatto tenuto fermo tutto per quasi un anno. La prima impressione è positiva, con i nuovi sottopassi che hanno fatto il loro dovere, dividendo i vari flussi, pedonali e automobilistici, che oltre ad essere pericolosi erano sempre stati alla base di ingorghi e perdite di tempo. Certo, una volta arrivati all’uscita dell’Autodromo, ci si doveva poi immettere nella viabilità ordinaria e a quello poco può fare Sias.

F1: Gp d’Italia a Monza fino al 2030, il contratto in essere scade nel 2025

Altro punto che, stando ai lavori conclusi a inizio luglio, era atteso alla prova dei fatti era il nuovo asfalto. Dopo la figuraccia di alcuni anni fa questa volta Sias si è riscattata alla grande, con un manto che ha retto alle sollecitazioni delle varie categorie, Formula 1 davanti a tutte. Purtroppo, e anche in questo caso l’organizzatore locale non ha colpe, il colosso americano che gestisce il circo ha deciso che la tanto amata sfilata prima della gara non si debba più svolgere, come successo ad esempio un anno fa, con vetture scoperte e riservate ad ogni singolo pilota. Per cui, proprio per non rovinare il delicato manto del circuito, da quest’anno si torna all’antico: tutti insieme, in piedi, sul classico tir a cielo aperto.

Passiamo a Liberty Media, il vero padrone del gioco. Era scontato che ben difficilmente si potesse arrivare a un accordo nei giorni del gran premio monzese per prolungare un contratto che scade dopo l’edizione del 2025. Ancora troppe sono le variabili in gioco, ma è indubbio che i dirigenti americani siano ripartiti da Monza dopo aver vissuto un fine settimana di livello, e la cui ciliegina sulla torta della vittoria della Ferrari di Charles Leclerc, con l’oceanica invasione e conseguente festa sotto il podio, ha solamente suggellato la validità di avere Monza in calendario. Ma sappiamo che gli americani sono sensibili anche ad altri aspetti, non necessariamente solo di carattere economico. Per cui Stefano Domenicali, presidente del “reparto” Formula 1 di Liberty Media si è trovato ad avere una spalla di supporto d’eccellenza nel suo diretto superiore, Greg Maffei, arrivato a Monza nel fine settimana.

F1: Gp d’Italia a Monza fino al 2030, trattativa per prolungamento di cinque anni

La sua presenza dall’altra parte dell’Oceano era di certo legata agli incontri con vari organizzatori di gran premi, dai giapponesi di Suzuka a quelli canadesi di Montréal, senza dimenticare la delegazione capitanata dal sindaco di Imola, presente sabato e domenica in Autodromo. A queste vanno aggiunte quelle che ogni giorno che passa sembra nascano come funghi. L’ultima in ordine di apparizione è il Ruanda, stato africano sconosciuto ai più e mai apparso fino ad oggi, in nessun modo, nella lunga storia della Formula 1. Bocche cucite su quanto discusso con i nostri, per cui ci attendono ancora giorni di passione, spesi ad attendere l’annuncio che, almeno dalle indiscrezioni, dovrebbe contenere un rinnovo di cinque anni, fino al 2030. Su questa base sta trattando il presidente Angelo Sticchi Damiani che a meno di novità, attualmente non all’orizzonte, fra poche settimane sarà acclamato per la quarta volta presidente di ACItalia. Un record anche questo, come gli oltre trecentotrentamila di Monza.