Droga a Monza e un sms di Spelta Delitto di Milano in un Blackberry

«Stai perdendo facendo così...». Un sms inviato alle 15.46 dell’11 settembre di un anno fa. La miccia che ha fatto scatenare Mario Mafodda e Carmine Alvaro, i due killer degli Spelta. Un messaggio, l’ennesimo inviato a Mafodda pretendendo che gli pagasse i 27 chili di cocaina che il killer (ma questo Spelta ancora non lo sapeva) custodiva in un appartamento di Monza.
Via Silva di Monza dove Mafodda aveva la droga di Spelta
Via Silva di Monza

«Stai perdendo facendo così…». Un sms incomprensibile inviato alle 15.46 dell’11 settembre di un anno fa. La miccia che ha fatto scatenare Mario Mafodda e Carmine Alvaro, i due killer di Massimiliano Spelta e della moglie Carolina Ortiz Domingo. Un messaggio, l’ennesimo, che Spelta aveva inviato a Mafodda, uno delle cosche calabresi, pretendendo che gli pagasse i 27 chili di cocaina che il killer (ma questo Spelta ancora non lo sapeva) custodiva in un appartamento di Monza, in via Silva 11 affidato a due colombiani. Un sms che gli investigatori milanesi sono riusciti a estrarre dal Blackberry criptato di Spelta solo dopo averlo inviato nel Regno Unito e affidato a tecnici specializzati. Un messaggio che ha permesso di scoprire un collegamento diretto tra Spelta e Mafodda e di ricostruire quel tragico pomeriggio milanese. Un sms che Mafodda e Alvaro avevano capito molto bene. Da giorni avevano meditato di uccidere, e adesso Spelta aveva superato il limite. Quella ventina di lettere ha rappresentato la classica goccia: alle 16 i due killer rubavano uno scooter e poi per quattro ore, famelici, a cercare le loro vittime designate. I sei colpi alle 19.58 e il “Black” due minuti dopo la mattanza, alle 20 di quel 11 settembre, all’arrivo dei soccorsi, che ancora suonava nella tasca della camicia insanguinata di Spelta.