Disastro Icmesa di Seveso: “Servono indagini sull’indice di fertilità”

Il convegno del Cob, Comitato Brianzaovest a quasi cinquant'anni dall'incidente. "Analisi mediche più approfondite sulle conseguenze sulla salute".
La città di Seveso dopo l’incidente al reattore
La città di Seveso dopo l’incidente al reattore

«Una ricognizione – con i dati tratti dal registro dei tumori – sull’aumento del cancro tra chi abitava a pochi chilometri dall’Icmesa di Seveso». A chiedere indagini più approfondite è stato il Cob (Comitato Brianzaovest) nel corso di un convegno, organizzato il 10 luglio all’ospedale Pio XI di Desio, nel giorno esatto in cui si commemora l’incidente ambientale di Seveso.

«Tra due anni – spiega il presidente del Cob Francesco Sicurello – saranno trascorsi cinquant’anni dall’incidente all’Icmesa di Meda che provocò la fuoriuscita di grandi quantità di diossina nell’atmosfera. È giunto il momento di fare analisi mediche e statistiche più approfondite per accertare quali sono state le conseguenze dei veleni sulla salute dei brianzoli». Tra gli screening richiesti – cinquant’anni dopo l’incidente – anche l’indice di fertilità in particolare tra i giovani.

Disastro Icmesa di Seveso: il convegno di Desio

Ricco e prestigioso il parterre del convegno, introdotto dal direttore generale di Asst Brianza, Carlo Alberto Tersalvi: Paolo Mocarelli, decano tra i ricercatori dell’incidente ambientale di Seveso, i primari di Nefrologia Rodolfo Rivera, di Medicina interna Michele Bombelli. Tra i politici, erano presenti i consiglieri regionali Gigi Ponti, Fabrizio Figini, Alessandro Corbetta, il presidente del consiglio regionale Federico Romani. Presenti anche i sei sindaci Simone Gargiulo di Desio, Alberto Rossi di Seregno, di Seveso Alessia Borroni, di Barlassina, Paolo Vintani.