Desio, l’emergenza meteo un anno dopo: «Troppe ferite ancora aperte»

A dodici mesi dalla più grave ondata di maltempo avvenuta in anni recenti, Desio conta ancora diversi fronti aperti: la denuncia del Pd.
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Bomba d’acqua a Desio, un anno dopo. A dodici mesi dalla più grave ondata di maltempo avvenuta in anni recenti, con tanto di trombe d’aria e raffiche di pesanti nubifragi, restano ancora pesanti i segni di un’emergenza che poi si è dilatata nel tempo.

Desio, l’emergenza meteo un anno dopo: la denuncia del Pd

«Troppo tempo» secondo la sezione locale del Partito Democratico che ha organizzato un “viaggio a ritroso” per segnalare quali sono le ferite sulla città, tuttora aperte e mai risolte: «Lascia perplessi – pensa Stefano Sala, Pd – che a un anno da una simile emergenza, la Giunta non abbia ancora trovato il tempo di sistemare il Centro anziani il Girasole. E pensare che il sindaco, Simone Gargiulo, è di casa in quel luogo e sicuramente non potranno essergli sfuggiti i tanti danni che ancora fanno di quell’edificio un cantiere “aperto trecentosessantacinque giorni all’anno”. Altro che stiamo lavorando per voi: una calamità eccezionale avrebbe richiesto un intervento eccezionale».

È un’amara riflessione, quella di Sala: il sopralluogo del Pd ha dimostrato che ancora oggi il tetto è in condizioni precarie e “tenuto insieme” da un cellophane. E tutto intorno, sono ancora al loro posto i pezzi di tegola sbriciolati e caduti a terra e i pezzi di muro andati in frantumi: «Davvero inaccettabile per un edificio storico del centro storico, che fa parte di quell’ospedale vecchio che da troppi anni attende un rilancio, annunciato insieme all’arrivo di cinque milioni di euro di fondi del Pnrr che non sono mai arrivati: Desio – ed è un primato all’indietro – è tra i pochissimi comuni in Brianza a non aver ricevuto fondi dal piano nazionale di ripartenza e resilienza».

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Desio, l’emergenza meteo un anno dopo: la cancellata del parco di Villa Tittoni

La seconda immagine che resta “stampata” nell’immaginario dei desiani è quella della cancellata del Parco di villa Tittoni: a un anno di distanza, tuttora una transenna e un filo di plastica biancorosso proteggono una transenna provvisoria: «Possibile – si chiede Sala – che con sette milioni di euro a disposizione nelle casse comunali, ottenuti sia con un’attività limitata sia con una tassazione eccessiva dei contribuenti, l’amministrazione non sia ancora riuscita a sistemare “come si deve” il cancello del nostro massimo parco? È un segno di imperdonabile trasandatezza, in un’estate in cui i desiani vorrebbero finalmente riappropriarsi del loro parco, un anno fa chiuso al pubblico per un tempo eccessivamente lungo? E dentro il Parco, si notano i tanti “amici alberi” travolti dal vento, ma nessuna serio piano con nuove piantumazioni: mai così spoglio, il nostro “ex grande parco”, che travolto dai venti e dalle piogge di un anno fa e dall’ondata di caldo eccezionale di due anni fa, appare come “dimagrito” e intristito. Evidente che la Giunta ha in mente altre priorità prima del bene della nostra Desio».