Ceriano Laghetto, stop ai tuffi nel torrente Lombra: «C’era e c’è divieto di balneazione»

Ceriano Laghetto, stop ai tuffi nel torrente Lombra: nessuna autorizzazione, la nuova amministrazione rivede tutto.
Ceriano Laghetto torrente Lombra
Ceriano Laghetto torrente Lombra

Solamente un anno fa, con l’arrivo della bella stagione, l’allora vicesindaco Dante Cattaneo sponsorizzò sui social le cascate di Ceriano Laghetto. Si tratta di una discesella sul torrente Lombra all’interno del Parco delle Groane a ridosso di una zona industriale. A dire il vero lo stesso Cattaneo le conosceva e frequentava già da tempo, ma solo con la viralità del 2023 sono diventate note a tutti. Tanto da dover istituire un parco naturale per gestire l’afflusso di turisti.

Ceriano Laghetto, stop ai tuffi nel torrente Lombra: l’ordinanza del 2023

Nell’ordinanza di apertura firmata dall’allora sindaco Roberto Crippa si riportava: «Ci si potrà bagnare ma non ci si potrà tuffare, “in quanto ogni contatto diretto del corpo umano con le acque che comporti l’immersione del capo e/o il rischio di ingerire acqua” è vietato».
La stessa ordinanza vieta di gettare rifiuti, arrecare disturbo alla fauna selvatica presente, di raccogliere piante e fiori selvatici, il divieto assoluto di bivacco, camping e accensione di fuochi e il divieto assoluto di scavalcare il cancello d’entrata e di abbandonare il sentiero che porta alla cascata. Insomma, una vera e propria riserva naturale.

Ceriano Laghetto, stop ai tuffi nel torrente Lombra: nessuna autorizzazione, la nuova amministrazione rivede tutto

Solo che il Parco delle Groane non aveva concesso alcun permesso all’utilizzo dell’area e che l’Ats, azienda sanitaria di competenza, aveva ribadito il divieto di balneazione. Ora che la bella stagione è finalmente tornata, la nuova amministrazione è chiamata a ripensare la situazione.

«La nostra idea sulle cascate è la stessa di Ats, ovvero che vige il divieto di balneazione – spiegano – Per quanto riguarda il parco al momento non è una priorità, valuteremo a tempo debito come intervenire su un’area che comunque un anno fa era stata istituita dalla precedente amministrazione per mettere una pezza su uscite mediatiche un po’ avventate».

Molto più diretto l’ex assessore all’Ambiente Antonio Magnani: «Vanno chiuse, sono acque di scarto industriale. Mi auguro che vengano presi provvedimenti celermente». Difficilmente senza la sponsorizzazione dell’anno scorso, si ripeterà il fenomeno turistico, ma la potenziale problematica rimane.