Biassono, troppe piogge: per quest’anno niente vino Sgurbatel

Niente vendemmia 2024 a Biassono a causa della troppa pioggia e di una serie di malattie funginee

Già l’anno scorso avevano masticato amaro: la vendemmia era stata ridotta al lumicino. E quest’anno? Peggio ancora, non c’è stato nulla da fare: lo Sgurbatel annata 2024 non ci sarà proprio. Una doccia fredda per i ragazzi dell’associazione Fiera di san Martino, e per i volontari della cooperativa Il seme e degli studenti delle scuole biassonesi, che da alcuni anni avevano iniziato ad assaporare il brivido di schiacciare le uve con i propri piedi e poi di “fare il vino” con le proprie mani. Un’esperienza culturale e sociale che – almeno quest’anno – sarà proibita.

Biassono, salta la vendemmia dello Sgurbatel: tanta pioggia e malattie funginee

E pensare che la stagione vinicola era partita bene. A maggio le piante erano sane e rigogliose. C’era stata un’ottima fioritura con bei grappoli. Ma poi, in estate, sono arrivati quaranta giorni di pioggia battente. Troppa acqua che ha messo in grande difficoltà lo sviluppo dell’uva. Si è creata molta umidità che ha portato con sé tutta una serie di malattie funginee. E la pioggia ha lavato via tutti i trattamenti fatti sulle piante. A dare il colpo di grazia è stata la popilia japonica, anche detta coleottero giapponese. Il vorace insetto ha invaso la vigna biassonese mangiando foglie e cime. Insomma: un disastro.

Ma l’unicità della vigna di Biassono continuerà: Monza è la sola provincia lombarda a non avere nemmeno un ettaro di viti. Il vigneto biassonese è grande mille mq e ospita 500 viti su cinque filari. Il nome Sgurbatel deriva dall’appellativo dato ai biassonesi definiti “sgurbat“ cioè corvi, a testimonianza della loro vocazione contadina.