Bellusco avrà la sua Casa di Comunità entro la fine del 2025

Presentato il progetto che ospiterà la Casa di Comunità nella Corte dei Frati.

Una serata per spiegare la Casa di Comunità. È quella che si è tenuta mercoledì sera 25 settembre a Bellusco, uno dei comuni dove a metà ottobre dovrebbe partire l’intervento per la realizzazione di una delle strutture, in Corte dei Frati.
Oltre al sindaco Mauro Colombo e ai rappresentanti dell’amministrazione erano presenti il dottor Antonino Zagari direttore sanitario Asst Brianza, Carmen Papotti, direttore processi e servizi territoriali e l’architetto Sara De Trane, che ha spiegato i lavori che verranno effettuati.

Bellusco avrà la sua Casa di Comunità e l’entusiasmo del sindaco Colombo

«Abbiamo creduto in questo progetto sin dall’inizio – ha spiegato il primo cittadino belluschese Mauro Colombo -. Quando nel 2021 Asst ci ha chiesto uno spazio abbiamo dato subito la nostra disponibilità perché crediamo nell’importanza di avere un presidio sanitario territoriale anche visto quanto accanto con la pandemia. Abbiamo scelto di mettere a disposizione Corte dei Frati, un luogo vivo, non in disuso, che già ospitava ambulatori medici e il punto prelievi ma anche altri servizi come la biblioteca. Questo ci ha dato la spinta per una riprogrammazione delle opere pubbliche per ricollocare i servizi presenti».

Bellusco avrà la sua Casa di Comunità, da metà ottobre via al cantiere

Come detto i lavori dovrebbero patire a metà del prossimo mese e la durata dovrebbe essere di 300 giorni: «L’auspicio è quello di arrivare ad avere la Casa di Comunità funzionante entro dicembre 2025 – ha spiegato Zagari, che poi ha anche annunciato quali saranno i servizi presenti nella struttura -. All’interno i cittadini potranno trovare il Centro unico prenotazioni, centro prelievi, la guardia medica, uno sportello di scelta e revoca, l’infermiere di famiglia, e i medici specialisti per le principali patologie croniche, come il cardiologo, pneumologo,, dietologo, l’oculista, e vorremmo avere anche il geriatra e il fisiatra. Ci sarà anche Pua, Punto unico di accesso, fondamentale per l’accoglienza dei cittadini. Avremo spazio anche per le associazioni di volontariato che potranno dare il loro contributo». Il direttore sanitario dato anche un’illustrazione su quello che sarà il presidio sanitario territoriale nel prossimo futuro: «Sono in corso diversi cambiamenti e ci vorranno diversi anni per far tutto ma vorrei che ci fosse un patto culturale – ha spiegato -. Nostro compito fondamentale è l’accoglienza mentre il cittadino deve capire a chi si deve rivolgere in base ai propri bisogni. Se si sto male in maniera importante si deve andare al pronto soccorso, se è possibile aspettare ci si può rivolgere al medico curante. E poi c’è la Casa di Comunità, un posto dove posso trovare delle risposte collegato in rete con tutti gli altri servizi».