Anche gli avvocati sotto al metal detector: caos sicurezza nel tribunale di Monza

Giro di vite anche a Monza dopo la strage a Palazzo di giustizia di Milano. Le borse da lavoro con parti metalliche non sono ammesse e i legali extra-foro costretti a lunghe code per i nuovi controlli di sicurezza. Renzi al Salone del mobile incontra i carabinieri di Vimercate, poi dice: «Com’è possibile entrare armati in un tribunale?»
I tornelli alla ex Pretura di corso Vittorio Emanuele
I tornelli alla ex Pretura di corso Vittorio Emanuele Radaelli

Le borse da lavoro accatastate sopra i mobiletti delle insufficienti cassette di sicurezza con il rischio di non ritrovarle. Caos in tribunale a Monza per le nuove regole dopo il giro di vite sulla sicurezza all’indomani della strage di Milano. Le nuove regole impongono infatti che le borse da lavoro con parti metalliche non possano entrare a Palazzo. Quelle del pubblico, ma pure degli avvocati provenienti da fori esterni. Solo quelli degli altri ordini lombardi possono farsi abilitare il tesserino elettronico all’Ordine degli avvocati di Monza. Non i legali provenienti da altre regioni.

E scoppia la polemica di decine di avvocati bloccati in coda per passare al metal detector e dai vigilantes che verificano tutti i dispositivi elettronici in dotazione.
Il tutto mentre il premier Matteo Renzi dal Salone del Mobile di Milano dice: «Ma come è possibile che si possa entrare armati in un tribunale? Bisogna fermare la proliferazione delle armi nel nostro Paese».

«Ho ringraziato, arrivando qui – ha detto – i carabinieri Mario Nufris e Luciano Madau che hanno disarmato il killer. La vera questione è come possibile che si possa bypassare i controlli, serve una riflessione sul fatto che in Italia è troppo facile prendere un’arma da fuoco e va immaginato un tavolo lavoro perchè la difesa dei tribunali sia più sicura».