Al poliziotto sotto copertura nel parco di Monza: «Scusa, dove trovo della droga?»

Pensionati che fanno le “soffiate” e clienti che sbagliano pusher e si rivolgono agli agenti impegnati in un servizio antispaccio. Giro di vite nei giardini della Villa Reale: 4 arresti, due denunce a piede libero e 19 consumatori segnalati
L’ingresso dei giardini della Villa Reale di Monza
L’ingresso dei giardini della Villa Reale di Monza Radaelli Fabrizio

Dai pensionati in bicicletta che fanno le ‘soffiate’ ai ragazzini, fino ai clienti degli spacciatori che chiedono agli stessi agenti sotto copertura se si trova qualcosa da fumare. È capitato questo e altro, in una settimana di controlli ai giardini della Villa Reale da parte degli uomini del commissariato. Oltre agli aneddoti, a testimoniare un giro di vite sui consolidati giri di spaccio di droghe leggere tra gli alberi della reggia monzese, ci sono i numeri: 4 persone arrestate, due denunciate a piede libero, 19 persone accompagnate negli uffici della polizia di stato, molte di più identificate, tra acquirenti e giovani frequentatori dei giardini reali.

Sono tre, infine, i cittadini extracomunitari nei confronti dei quali è stata disposta l’espulsione dal territorio nazionale. Si tratta esclusivamente di immigrati nordafricani, tutti originari del Marocco. Da anni, infatti, il mercato dell’hashish in Villa Reale è gestito da gruppi di magrebini che, prima dell’ondata di controlli da parte della polizia, erano soliti stazionare sulle panchine dei boschetti o dell’ingresso della Villa appena oltre i cancelli di via Boccaccio. A guastare gli affari degli spacciatori, però, ci hanno pensato in questi giorni gli agenti sotto copertura inviati da viale Romagna.

In occasione dei due primi arresti, i poliziotti si sono presentati in abiti borghesi, vestiti in tuta e calzoncini corti, come due normali cittadini che si godono il primo sole sdraiati sul ‘pratone’. In realtà, tenevano sotto controllo i movimenti continui dei pusher, impegnati in cession di piccolo dosi, anche se a getto continuo. La parte più difficile è andare a scovare i nascondigli e i punti di imbosco della droga. Sempre in occasione del primo intervento, a supporto è arrivato un cane antidroga, che ha permesso il ritrovamento di circa 40 grammi.

Tempi duri, dunque, per gli spacciatori, e anche per i loro clienti. Tra questi, c’è anche chi arriva a colpo sicuro, certo di trovare lo sguardo di intesa col pusher e di concludere dopo una breve contrattazione, e trova invece altre persone, convinto che stiano cercando la stessa cosa. In certi casi, erano gli stessi agenti in borghese. Un’altra volta, l’avvertimento della presenza degli “sbirri” ai ragazzini col vizio dell’hashish, è arrivata da chi meno te l’aspetti, una coppia di anziani in bicicletta.