Agrate Brianza: il bagno in piscina fuori orario costa una multa da 500 euro al gestore

Dopo la segnalazione del bagno in piscina fuori orario al centro sport i Agrate.
Agrate Brianza piscina centro sportivo - foto d'archivio
Agrate Brianza piscina centro sportivo – foto d’archivio

Si conclude con una multa da 500 euro al gestore, come previsto dall’appalto, la questione dell’utilizzo fuori orario e improprio della piscina comunale di Agrate.
La polemica è prima scoppiata sui social dove sono stati postati foto e video che ritraevano un gruppo di persone in piscina nelle ore serali, intente a fare il bagno indossando i vestiti e senza le obbligatorie cuffie per i capelli. La vicenda è stata poi portata in consiglio comunale la scorsa settimana dai gruppi di minoranza di centro destra con il sindaco Simone Sironi che aveva comunicato che si era già provveduto mandare al gestore, Cosa Tennis Agrate «una pec formale di contestazione per la difformità dell’uso improprio con la presenza di terzi in orari non canonici senza il nostro permesso, oltre a una serie di altre domande specifiche».

Agrate: il bagno in piscina fuori orario e le contro deduzione

Questa settimana è invece arrivata la sanzione: «Abbiamo ricevuto le contro deduzioni da parte del gestore – spiega il primo cittadino Simone Sironi -, il quale ha riconosciuto l’errore di non aver proceduto a effettuare la necessaria richiesta di utilizzo della piscina fuori dall’orario previsto e il fatto che le persone presenti stessero utilizzando la piscina senza le dovute attrezzature, come le cuffie. Noi abbiamo quindi proceduto a effettuare una sanzione così come previsto dall’appalto».
Il sindaco aggiunge inoltre che: «è stato ribadito che se in futuro ci sarà la necessità di procedere con l’utilizzo della piscina fuori dall’orario previsto bisognerà effettuare richiesta – continua -. Ad esempio è appena arrivata la richiesta per la realizzazione di un corso di acquagym dalle 7 alle 8 di sera e li ho autorizzati perché è un orario “umano” e non si prefigge un disturbi della quiete pubblica. Certo bisogna prestare la dovuta accortezza».