Addio a Dina Maria Ortolan, a Monza ebbe i ristoranti Cigno Blu e Alle Grazie

Avrebbe compiuto 95 anni il 17 agosto, per quarant'anni Dina Maria Ortolan è stata il volto di due ristoranti storici della città di Monza
Dina Maria Ortolan in una foto storica mentre si trovava nel ristorante Alle Grazie

Per quarant’anni Dina Maria Ortolan, per tutti i suoi clienti solo Dina, è stata il volto del ristorante Cigno blu prima e Alle Grazie poi, a Monza. Due locali che hanno segnato la storia della città, punti di riferimento per chi voleva gustare, fin dagli anni Sessanta, la cucina tradizionale brianzola abbinata ai giusti calici. Accanto a lei per quarant’anni di vita matrimoniale e professionale c’è sempre stato Luigi Brenna, scomparso nel 1999. Dina se ne è andata alla vigilia dei 95 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 17 agosto.

Una vita fatta di lavoro e sacrificio, quella di Dina Maria Ortolan, impegno, dedizione e una forza di volontà che poteva incastrarsi e sbocciare solo accanto al carattere mansueto del marito Luigi. Arrivò a Varedo da un piccolo paese della provincia di Padova. Qui fece arrivare anche la famiglia, e nel dopoguerra aprirono una latteria. Il matrimonio con Luigi, di professione ragioniere, nel 1959 e il trasferimento a Monza dove insieme prendono in gestione la gastronomia di via Cavallotti che già all’inizio degli anni Sessanta diventa ristorante.

Addio alla ristoratrice Ortolan: la cucina come passione con il marito Luigi Brenna

«Il nome, Cigno blu, lo hanno inventato loro – racconta la figlia maggiore Maria Angela Brenna -. Era un ristorante pizzeria aperto anche di sera e per questo aggiunsero l’aggettivo blu. C’erano già le scuole lì vicino e spesso venivano insegnanti e studenti a mangiare». Un’avventura che i coniugi Brenna portarono avanti fino al 1986, quando decisero di chiudere l’attività.

«Il sogno di mia mamma era avere un locale tutto suo. In via Cavallotti erano in affitto e così nel 1979 acquistarono una villa storica al numero 84 di via Lecco, con l’idea di farci un ristorante al piano terreno e l’appartamento sopra». I lavori terminarono nel 1983 e per qualche anno riuscirono a gestire sia il Cigno blu sia il nuovo ristorante, ribattezzato Alle Grazie per la vicinanza al santuario. Un ristorante più raffinato che da subito diventò location ideale per cerimonie, feste e matrimoni. «Mia mamma pensò di allargare il salone e allestire un giardino per accogliere i clienti».

Un menù che Dina Maria sceglieva personalmente e che proponeva in abbinamento ai diversi vini presenti nella cantina del ristorante. «Si vantava di essere stata la prima donna sommelier di Lombardiaaggiunge la figlia – non so se fosse vero, ma certamente aveva studiato tanto per riuscire a diventare esperta di vini ed etichette. E questa è la dimostrazione della sua grande forza di volontà e della passione che ha sempre dedicato al suo lavoro».
Tanti i riconoscimenti anche da parte del mitico Club del Buongustaio, che per diversi anni ha premiato al cucina dei ristoranti della famiglia Brenna.