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Usmate, l’obiettivo di Granarolo: mille tonnellate in meno di anidride carbonica

Il Gruppo ridurrà le emissioni attraverso un sistema per la produzione integrata di energia elettrica e termica. Quello brianzolo è uno degli stabilimenti più grandi dell’azienda
L’interno della Granarolo di Usmate
L’interno della Granarolo di Usmate Davide Perego

Crescita economica ma garantendo l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Per questo il Gruppo Granarolo ha deciso di razionalizzare i consumi di energia e ridimensionare l’impatto delle emissioni sull’ambiente nello stabilimento di Usmate Velate, uno dei più grandi della società e il terzo per produzione di formaggi freschi in Italia.

Lo strumento scelto è un sistema per la produzione integrata di energia elettrica e termica progettato da E.ON che lo ha realizzato utilizzando la tecnologia avanzata di AB. 

Il sito brianzolo, rilevato nel 2012 dalla Lat Bri, ha una superficie totale di 107mila metri quadri in cui qui vengono lavorate 1.100 tonnellate di latte all’anno per produrre mozzarelle, scamorze, mascarpone, ricotta e snack al formaggio.

Qui il 97% dei consumi è coperto con un impianto la cogenerazione. Il consumo di energia elettrica è di 3 gigawattora al mese e il consumo termico, variabile a seconda della stagionalità, e di circa 600mila standard metri cubi equivalenti di termico. Il sistema avanzato di cogenerazione AB permette di produrre energia elettrica, che viene distribuita all’interno dello stabilimento e utilizzata da tutte le macchine, insieme ad energia termica (acqua calda) per cui è stata costruita una rete di teleriscaldamento dedicata che permette sia di fare preriscaldamento e riscaldamento degli uffici sia di andare a riscaldare l’acqua nei processi fondamentali di pastorizzazione. In questo stabilimento sono stati installati due impianti di cogenerazione, uno da 3,3 megawatt e uno da 2 megawatt, per una potenza complessiva di 5,3 megawatt elettrici e circa 1.600 kW sotto forma di vapore saturo a 9 bar.

“Dal punto di vista economico la cogenerazione ha un impatto rilevante soprattutto per quanto riguarda il vettore elettrico – dichiara Daniele Rossin, Energy Manager Gruppo Granarolo. Oltre a garantire un prezzo dell’energia più basso la cogenerazione permette anche di stabilizzare questo prezzo rispetto a quelle che sono le forniture standard della generazione separata che sono molto più sensibili ai mercati elettrici e a quelli del gas. Parlando di sostenibilità la cogenerazione permette di aumentare in modo significativo l’efficienza di produzione rispetto alla generazione separata standard, infatti con il nuovo cogeneratore contiamo di raggiungere l’obiettivo delle 1.000 tonnellate equivalenti di CO2 risparmiata ogni anno”.

“Lavoriamo da anni con Granarolo, affiancando l’azienda nel percorso verso l’efficienza energetica ed oggi affrontiamo insieme anche le nuove sfide della sostenibilità ambientale. Come sempre, oltre a farsi carico dell’investimento, E.ON si rende anche responsabile dei suoi risultati assumendosi l’onere della gestione e della conduzione degli impianti energetici; questo permette al cliente di concentrare le proprie risorse economiche e tecniche sul core business dell’azienda. Per lo stabilimento di Usmate abbiamo scelto come partner tecnologico AB, che con la sua tecnologia ci ha permesso di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati” afferma Andrea Tomaselli, Head of Industrial Solutions, E.ON Business Solutions Italia.

“Siamo orgogliosi di essere a fianco di un’eccellenza dell’industria alimentare italiana come Granarolo, attraverso la nostra tecnologia cogenerativa innovativa e con una partnership prestigiosa come quella con E.ON – dichiara Angelo Baronchelli, Presidente AB. Abbiamo applicato anche a questo progetto la nostra filosofia “ABetter way” che certifica come ci sia un modo diverso e allo stesso tempo unico e migliore per supportare ciascun cliente nel percorso verso la sostenibilità della propria azienda, sia ambientale che economica”.