Seregno, la polizia locale denuncia due residenti: smaltivano illecitamente rifiuti speciali non pericolosi nel parco GruBria

L'accertamento è seguito a numerose segnalazioni. Sotto la lente è finita un'area nel perimetro verde, gestita da un 72enne ed un 49enne, con modalità di cui i proprietari erano all'oscuro
L’area interessata dall’intervento, come è apparsa agli occhi del personale della polizia locale

Due persone sono state deferite all’autorità giudiziaria dal comando della polizia locale di Seregno, al termine di una serie di attività di accertamenti, avviata a seguito di numerose segnalazioni riguardanti irregolarità nella gestione dei rifiuti in un’area tutelata all’interno del parco GruBria. Si tratta di un uomo classe 1952 e di un quarantanovenne, entrambi italiani e residenti in città, ritenuti responsabili in concorso tra loro di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi.

Polizia locale: la ricostruzione della complessa vicenda

Le indagini sono cominciate nel mese di agosto ed a coordinarle è stato Alberto Dibiase, neo vicecomandante del corpo. Sono emerse criticità significative legate allo smaltimento illecito di liquami di provenienza animale da parte di una struttura che opera nel parco. Durante un sopralluogo nel perimetro interessato, gli agenti hanno anche riscontrato la presenza di un considerevole deposito di rifiuti organici e liquami su un terreno appartenente a più soggetti. Gli approfondimenti successivi hanno consentito di appurare che i responsabili dell’abbandono erano terze persone, che operavano all’oscuro dei legittimi proprietari. La ricostruzione della vicenda ha chiarito che, tramite una serie di intese verbali, il terreno erano stato concesso in utilizzo gratuito ad uno dei due denunciati, che in accordo con l’altra persona deferita permetteva il deposito dei rifiuti. Tuttavia, invece di gestire il materiale secondo le normative vigenti, lo smaltiva in modo illecito, servendosene come fertilizzante.

Polizia locale: violate anche le norme che regolano la fertirrigazione

Il comportamento in oggetto non ha solo configurato una gestione illecita dei rifiuti, ma ha violato anche le norme che regolano la fertirrigazione, processo quest’ultimo che consente l’utilizzo del liquame e del materiale organico di provenienza animale per la nutrizione delle piante, a patto che vengano rispettate procedure rigorose e condizioni di sicurezza. L’assenza di autorizzazioni adeguate ed il mancato rispetto delle pratiche agronomiche necessarie può infatti causare nel terreno un eccesso di nitrati, tale da compromettere la matrice del terreno stesso e delle acque sotterranee.