Monza: Cacciari racconta quel legame tra filosofia e medicina in ospedale

Ultimo incontro del ciclo "Medicina e Filosofia" all'ospedale di Monza con Massimo Cacciari.
MONZA Cacciari in ospedale


Un legame intenso e antico quello tra medicina e filosofia. Un legame ribadito dal filosofo Massimo Cacciari che con la sua “Lectio magistralis” ha concluso venerdì mattina 27 settembre all’Auditorium Pogliani della Fondazione Irccs san Gerardo dei Tintori la prima edizione del ciclo di incontri “Medicina e Filosofia: una relazione da riscoprire”
coordinati dalla psichiatra Milena Provenzi e dalla presidente de La Casa della poesia di Monza Antonetta Carrabs. Cacciari ha ricordato che il linguaggio filosofico si forma dal linguaggio medico evidenziando la relazione tra la scuola di Ippocrate e la filosofia platonica con il passaggio dalla mitologia alla scienza. <<La filosofia- ha sottolineato- riprende da Ippocrate il concetto che il nostro essere è un complesso di elementi distinti ma organizzabili. E per organizzarli occorre una figura capace di misurare, ma anche di armonizzare, questi elementi. Il medico, appunto, la cui arte ( o meglio la techne greca) non ha nulla di empirico, ma deve trovare una ragione e ricercare le cause>>.

Monza: Cacciari e il saper interpretare i sintomi, come i segni del tempo per il filosofo

MONZA Cacciari in ospedale

Anche la filosofia è qualcosa di simile: <<è una dialettica che mette insieme in uno stesso discorso elementi diversi>>. Altri sono gli elementi in comune. <<La medicina è anche interpretazione, o meglio “ermeneutica”- ha evidenziato Cacciari- Il medico ha a che fare con dei sintomi che vanno interpretati. I sintomi sono dei segni, delle apparenze che rivelano qualcosa di essenziale. Il profondo sta nell’apparenza e per giungere alla realtà occorre interpretare ciò che appare>>. E qualcosa di analogo fa anche il filosofo che interpreta i segni del suo tempo e della cultura per cogliere l’essenza del nostro essere. Cacciari si è soffermato anche sulla cura a 360 gradi della persona: <<il medico è colui che misura la parte nella sua dimensione rispetto al tutto. Meglio conosce quella parte, più sentirà il bisogno di collegarsi all’intero. Più vedrà connessa quella parte al tutto, più si prenderà cura di quel soggetto. La connessione tra le parti aiuterà a comprendere una specifica patologia>>. E non è mancato un richiamo all’importanza del colloquio con il paziente: <<Se il medico non parla non può svolgere la sua funzione ermeneutica. Il colloquio non è un ornamento, non è un atto di gentilezza, ma è qualcosa di fondamentale>>. Cogliere i segni, saper interpretare ciò che appare è indispensabile non solo nella medicina, ma anche nella vita quotidiana. Ma spesso ciò non avviene. <<Viviamo distratti, bombardati da stimoli che ci impediscono di concentrarci e di sviluppare curiosità, quella curiosità che è anche cura – ha evidenziato Cacciari- siamo in un contesto di accelerazione di movimenti che ci impedisce di cogliere quei segni. Quante volte diciamo: non ho tempo! Ecco, quel tempo andrebbe trovato. Da parte non solo del medico, ma di tutti noi>>. Cacciari, che è stato amministratore pubblico, ha ricordato l’eccessiva burocrazia e la mancanza di risorse. Scatenando un applauso ha fatto appello a trovare i fondi necessari per ospedali e scuole e non per le spese militari. Un secondo ciclo di incontri su medicina e filosofia è previsto per il prossimo anno come ha anticipato il presidente della Fondazione Irccs san Gerardo Claudio Cogliati: <<L’attività formativa del personale soprattutto in un istituto di ricerca è basilare – ha commentato- Ai medici rivolgo sempre un invito rifacendomi a un verso di Dante: “a piè del vero il dubbio”. È importante mettere in discussione le certezze, confutare le ipotesi, non essere mai soddisfatti di un’idea. La strada per raggiungere il vero è il dubbio. Incontri come quello di oggi vanno in questa direzione!>>.