Caso A2A-Aeb di Seregno, possibile rinvio a giudizio per il sindaco Rossi: a giorni la decisione

Venerdì 20 settembre il Gup del Tribunale di Monza dovrà decidere se rinviare a giudizio sei persone tra le quali il sindaco di Seregno
Il tribunale di Monza
Il tribunale di Monza

Dopo i primi due tentativi rivelatisi infruttuosi, al di là forse delle previsioni più negative degli addetti ai lavori, è in calendario venerdì 20 settembre al tribunale di Monza l’udienza preliminare, appunto la terza, in cui il Gup Elena Sechi dovrà decidere se accogliere la richiesta della procura delle Repubblica di rinviare a giudizio sei persone, in relazione all’indagine per turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente conseguenza dell’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A.

Sulla graticola, come è noto, ci sono Alberto Rossi, sindaco di Seregno, Giuseppe Borgonovo, all’epoca dei fatti assessore comunale alle partecipate, Alfredo Ricciardi, segretario comunale, Loredana Bracchitta, già presidente di Aeb, Giovanni Valotti, già presidente di A2A, e Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger. Il nodo del contendere è la mancata indizione di una procedura ad evidenza pubblica, con la finalità di una scelta del socio privato di Aeb, individuato invece in A2A sulla scorta di una proposta considerata infungibile.

Caso A2A-Aeb da due anni uno degli argomenti più dibattuti

La vicenda ormai da anni è uno degli argomenti più dibattuti nel mondo politico brianzolo. Dopo la delibera del consiglio comunale di Seregno del 20 aprile 2020, che ha dato mandato al sindaco Alberto Rossi di votare nell’assemblea dei soci di Aeb il matrimonio con A2A, il provvedimento è stato oggetto di una lunga querelle davanti alla giustizia amministrativa, con il Tar della Regione Lombardia ed il consiglio di Stato che lo hanno annullato nei limiti degli interessi dei ricorrenti, senza produrre una retromarcia che riportasse le lancette dell’orologio a prima della firma dell’intesa.

Più volte, in consiglio comunale, la maggioranza di centrosinistra che sostiene Rossi ha spiegato di considerare adempiuto il dettato delle sentenze, avendo consegnato la documentazione richiesta a Tiziano Mariani, fino allo scorso anno capogruppo consiliare di Noi per Seregno, ed essendo intervenuti accordi stragiudiziali con le imprese che avevano lamentato la mancata indizione di una procedura ad evidenza pubblica. Nell’inchiesta penale, tuttavia, è stato evidenziato un danno di oltre 60 milioni di euro in capo ad Aeb, per quelle che sono state ritenute sopravvalutazioni a tavolino degli asset conferiti da A2A nell’operazione, oltre alla mancata corresponsione di un premio di maggioranza di 5 milioni 700mila euro.

Caso A2A-Aeb, il sindaco: “Mi dimetterò solo in caso di giudizio di colpevolezza”

“Mi dimetterò solo a fronte di un giudizio che certifichi la mia colpevolezza” ha anticipato, sempre nell’aula consiliare, il sindaco Alberto Rossi, che si trova suo malgrado nell’imbarazzante situazione derivante dalla costituzione in giudizio del Comune di Seregno, con il legale Massimo Dinoia che ha quantificato i danni per l’ente in 32 milioni di euro, con richiesta di una provvisionale di 10 milioni, mentre le minoranze, in particolare Giacinto Mariani, capogruppo della Lega, e Francesco Giordano, capogruppo di Fratelli d’Italia, prima delle sue dimissioni per assumere l’incarico di assessore a Muggiò, lo hanno incalzato a più riprese, facendo capire come un rinvio a giudizio richiederebbe un suo passo indietro. Venerdì 20 settembre sarà da verificare anche che valutazione il Gup Sechi ha fatto dell’istanza di Giovanni Valotti, che ritiene che la competenza sulla vicenda sia di Milano e non di Monza. L’attesa, insomma, è spasmodica