Monza e il rimpasto post-balneare: come si è arrivati al licenziamento di Turato

La defenestrazione di Giada Turato non è stato un fulmine a ciel sereno, ma hanno sorpreso i tempi e i modi scelti dal sindaco.
Monza Giada Turato - foto Radaellli
Monza Giada Turato – foto Radaellli

La defenestrazione di Giada Turato non è stato un fulmine a ciel sereno: hanno sorpreso, invece, i tempi e i modi scelti dal sindaco Paolo Pilotto per revocarle le deleghe all’ambiente, mobilità ed energia. Più di un assessore è stato informato del siluramento a cose fatte: in parecchi non hanno nascosto lo sconcerto per un licenziamento inatteso sebbene fosse nell’aria da parecchi mesi. Il primo cittadino, del resto, a fine luglio aveva liquidato come gossip le voci sulle tensioni in giunta e su un imminente allontanamento o ridimensionamento della Turato.

La prima pagina del Cittadino del 25 luglio 2024
La prima pagina del Cittadino del 25 luglio 2024

Monza e il rimpasto post-balneare: le parole del sindaco e una possibile causa

In molti avrebbero scommesso sulla seconda opzione prima di leggere le motivazioni con cui l’ha liquidata: dopo aver riconosciuto l’impegno con cui ha lavorato per due anni ha stigmatizzato lo «svilupparsi, nel tempo, di dinamiche e situazioni che hanno creato incertezze nelle relazioni tra l’assessore e gli uffici, oltre a incomprensioni nelle attività collegiali di giunta e di consiglio e fraintendimenti nel rapporto con l’opinione pubblica» che avrebbero generato «ripercussioni non positive sulla funzionalità dell’amministrazione».

Parole durissime che stonano in bocca a Pilotto, conosciuto per la sua misura, e che in tanti, non solo in maggioranza, attribuiscono al direttore generale Michele Bertola.
Proprio Bertola, secondo parecchie voci, sarebbe tra chi con il vicesindaco Egidio Longoni e l’assessore al welfare Egidio Riva chiedeva l’esautoramento della Turato, sempre più bersagliata per le carenze dei servizi di raccolta dei rifiuti, di manutenzione del verde e dell’illuminazione pubblica. La distanza tra la ex assessora e alcuni colleghi sarebbe cresciuta quando sul tavolo è stato posto il dibattito sul futuro del servizio di igiene ambientale che il Pd vorrebbe affidare a una società pubblica.

La Turato, spiega qualcuno, avrebbe contestato l’ipotesi, sostenuta da Longoni, di rescindere il contratto con la Sangalli intravvedendo il rischio di cause milionarie. Il vicesindaco, replicano altri, è un dirigente esperto in grado di ponderare le possibili ripercussioni di una simile mossa.

Monza e il rimpasto post-balneare: “laceramento dei rapporti personali”, intanto lei e il sindaco tacciono

C’è chi dice che lo strappo andrebbe quindi cercato nel laceramento dei rapporti personali dovuto a una eccessiva asprezza di carattere attribuita alla ex assessora: «Dovrebbe domandarsi – commenta qualcuno – perché le hanno voltato le spalle».
Lei per ora non commenta e lo farà con un comunicato: sui social ha ringraziato i tanti, tra cui militanti del Pd e rappresentanti di associazioni, che le hanno espresso la solidarietà. «È il momento della riflessione per evitare visioni parziali e strumentali – ha scritto – mi impegno a raccontare presto a tutti i monzesi la verità, condividendo fatti, azioni e progetti».

Nel frattempo si sarebbe rivolta ai vertici regionali del Partito democratico e pare stia valutando se presentare ricorso contro la revoca: una mossa che qualcuno le avrebbe sconsigliato dato che più sentenze hanno confermato le decisioni dei sindaci che hanno la facoltà di ritirare le deleghe nel caso venga meno la fiducia negli assessori.
Non parla nemmeno Pilotto che «desidera evitare polemiche e strumentalizzazioni» e sta lavorando per «riconfigurare nuovi incarichi» in giunta al termine delle verifiche con la coalizione.