Irccs San Gerardo di Monza: “Approccio multidisciplinare per trattare il tumore alla prostata”

Tumore alla prostata: la Fondazione IRCCS San Gerardo adotta un approccio multidisciplinare con piattaforma robotica nelle sale operatorie
L’equipe del dottor Blanco del San Gerardo di Monza

Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente nell’uomo. Oggi però, se diagnosticata precocemente ed opportunamente curata, non modifica la sopravvivenza dei pazienti. La Fondazione IRCCS San Gerardo adotta un approccio multidisciplinare verso questa patologia. “Possiamo contare su un affiatato gruppo di lavoro, che coordino personalmente, costituito da urologi, oncologi, radioterapisti, radiologi, medici nucleari, laboratoristi, patologi, infermieri, che riunendosi periodicamente, garantisce sempre al paziente un percorso diagnostico e terapeutico condiviso e basato sulle più nuove evidenze scientifiche” sottolinea il dottor Salvatore Blanco, direttore facente funzione di Urologia.

Irccs San Gerardo di Monza: piattaforma robotica nelle sale operatorie e tecnica Fusion

Nelle sale operatorie è stata introdotta la piattaforma robotica che permette, tra l’altro, di offrire al paziente anche la possibilità di un intervento di asportazione della prostata con una tecnica minimamente invasiva. Anche per la diagnosi ci sono importanti novità grazie alla possibilità di eseguire in ambulatorio le biopsie prostatiche con tecnica Fusion, che vengono effettuate da un team composto da urologi e radiologi. “Questa tecnica- spiega il dottor Rocco Corso, direttore della Radiologia Diagnostica per immagini e interventistica – permette di eseguire la biopsia prostatica in modo mirato sulla lesione sospetta sovrapponendo e fondendo le immagini acquisite con la risonanza magnetica, visibili in tempo reale con l’ecografia. Così è possibile raggiungere una maggior precisione del prelievo bioptico con conseguente elevatissima accuratezza diagnostica”. Per quel che riguarda le terapie mediche, oggi sono disponibili terapie anti-ormonali di nuova generazione. “Inoltre- afferma il professor Diego Cortinovis, direttore dell’Oncologia– trattamenti di combinazione che si affiancano alla chemioterapia possono rendere più efficace la cura anche in caso di malattie più invasive”.