Seregno, avviato il restauro delle campane del santuario mariano dei Vignoli

Gli strumenti interessati sono in tutto cinque, tre del 1902 e due del 1989. Torneranno al loro posto all'inizio di settembre, dopo essere stati benedetti
Il personale presente alla rimozione delle campane del santuario dei Vignoli

Tempo di manutenzioni per le campane delle chiese seregnesi. Lunedì 1 luglio, sono state calate a terra e portate nell’officina della Tremolada Campane, ditta locale di proprietà di Claudio Dell’Orto, che ha sede in via Boccaccio, per un necessario intervento di restauro, quelle del santuario dei Vignoli. Il cronoprogramma prevede che i lavori vengano effettuati in luglio ed in agosto, in modo da consentire ai manufatti di essere a disposizione per una benedizione domenica 1 settembre, prima di essere ricollocati il giorno successivo, affinché possano accompagnare poi la novena in preparazione alla festa dei Vignoli, che è stata calendarizzata tra venerdì 6 settembre e domenica 8 settembre. «L’intervento -spiega Carlo Mariani, architetto e conservatore della biblioteca capitolare “Paolo Angelo Ballerini”, che se ne sta occupando in prima persona- riguarda il restauro dell’impianto campanario, finalizzato al mantenimento del castello, che sarà solo verniciato, mentre saranno sostituiti gli elementi usurati, come i motori, le catene e gli isolatori».

Vignoli: le campane rimosse sono in tutto cinque

I lavori per la rimozione delle campane

Le campane interessate sono in tutto cinque, tre delle quali risalgono al 1902, mentre due sono state collocate nel 1989 per volere di monsignor Luigi Gandini, prevosto dell’epoca, e grazie ad una donazione di Carla Galimberti. Paradossalmente, nel momento in cui gli strumenti sono stati calati a terra, proprio una delle due campane più recenti è apparsa quella in condizioni peggiori. La stessa era infatti posizionata centralmente e, di fatto, era la meno raggiungibile dalle piogge, circostanza che ha favorito un accumulo di sporco ed incrostazioni. «Le campane -ha concluso Marianisono un bene culturale e saranno pulite, cercando di mantenere la loro patina. Non siamo per cancellare i segni del tempo». La novità segue il restauro che ha appena interessato le campane del santuario di Santa Valeria, rimosse per una manutenzione in gennaio e ricollocate soltanto da alcune settimane. In questo caso, l’opera rientrava in un più ampio intervento inerente il campanile, oggi cinto da un’impalcatura per permettere alle maestranze di muoversi in sicurezza.