Le previsioni del CEO di JP Morgan su economia USA e dedollarizzazione

Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, prevede che il peso decrescente del dollaro sull’economia mondiale avrà presto enormi ripercussioni per gli USA.

Nell’ultimo anno si è verificato un cambiamento nell’economia globale che non tarderà a far sentire i suoi effetti. Con la dedollarizzazione dei BRICS che raggiunge nuovi livelli, JPMorgan ha previsto una crisi inevitabile che potrebbe avere un pesante impatto sul dominio del dollaro a livello internazionale.

Il CEO di JPMorgan Jamie Dimon ha manifestato più volte le sue preoccupazioni sull’economia statunitense. Ora ha continuato su questa strada, prendendo di mira la spesa pubblica “straordinaria” che potrebbe arrecare danni irreparabili al Paese. Inoltre, osserva che il risultato di tale danno potrebbe essere inevitabile.

JPMorgan e le previsioni sull’economia statunitense e sul dollaro

Nel corso degli ultimi anni si sono delineate due realtà opposte. Da un alto, i BRICS si sono rafforzati e sono aumentati numericamente; dall’altro, gli Stati Uniti stanno sperimentando una situazione economica non favorevole.

L’economia USA subisce i colpi della dedollarizzazione che i BRICS hanno inferto. JP Morgan pone l’enfasi sulla riduzione della dipendenza globale dal biglietto verde e sulla diminuzione del ruolo dominante dell’Occidente nelle politiche internazionali.

Ora, questi due fattori potrebbero essere in rotta di collisione. Tra gli sforzi dei BRICS e le preoccupazioni geopolitiche, JPMorgan ha previsto una crisi inevitabile per il dollaro. Nello specifico, il CEO dell’azienda ha espresso la convinzione che sia imminente un duro atterraggio per l’economia statunitense.

Dimon ha recentemente affermato che la stagflazione è inevitabile per gli Stati Uniti. Pertanto, ha previsto che l’elevata inflazione e la disoccupazione diventeranno problemi concreti con cui presto gli USA dovranno combattere. Finora i dati sull’occupazione sono stati un fattore stabilizzante nell’economia statunitense nel corso della sua lotta contro l’inflazione durata due anni.

La pressione di queste realtà incombenti è resa ancora più preoccupante dalla continua crescita della spesa pubblica. Il pagamento trimestrale degli interessi sul debito statunitense ha recentemente superato la soglia dei mille miliardi di dollari. Da questo dato si capisce l’incredibile preoccupazione globale riguardo alla continua vitalità del dollaro come attività di riserva.

Se questo processo continua e i paesi continuano a impegnarsi nella ricerca di alternative valutarie, i problemi per l’economia USA non potranno che aumentare.

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