Assolombarda, il presidente Spada incontra Tajani nella Sede di Monza

Al centro del confronto, alla presenza anche di una delegazione di imprenditori, i possibili effetti geopolitici ed economici del conflitto Israele-Hamas
Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada con il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani Fabrizio Radaelli

I possibili effetti dal punto di vista geopolitico ed economico del conflitto Israele-Hamas, a partire dal rischio di una crisi energetica: su questo, in particolare, si sono confrontati martedì 17 ottobre, nella Sede di Monza e Brianza della associazione, a Monza, il Presidente di Assolombarda Alessandro Spada e Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Presente all’incontro, avvenuto a porte chiuse, anche una delegazione di imprenditori per discutere dei principali temi strategici per le imprese del territorio.

Assolombarda: il conflitto Israele-Hamas tema del confronto

Proprio le imprese hanno portato all’attenzione del Governo alcune priorità come la necessità di disegnare in Europa una politica di bilancio che dia impulso agli investimenti e di costituire un fondo sovrano europeo, finanziato da Eurobond, per affrontare la transizione ecologica. Legge di Bilancio e sulle riforme legate al Pnrr, temi strategici per il tessuto produttivo di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, le richieste in termini di politica interna.

Spada (Assolombarda): “Preoccupati anche dalle possibili ricadute economiche del conflitto”

La situazione esplosa con l’attacco terroristico di Hamas ad Israele ci preoccupa molto sia in termini di perdite di vite umane sia in termini di possibili ricadute economiche. Si tratta di una situazione che rischia di aggiungere incertezza all’interno di un quadro geopolitico già molto difficile – ha dichiarato Alessandro SpadaPresidente di Assolombarda -. Abbiamo condiviso con il Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani la nostra piena solidarietà al popolo di Israele. Inoltre, abbiamo rappresentato le preoccupazioni delle imprese rispetto a scenari di possibile allargamento del conflitto, con particolare riguardo al tema della disponibilità e dei prezzi di energia e materie prime, un problema serio per la competitività delle nostre aziende e che non può aggravarsi ulteriormente. Il nostro sistema economico non può dipendere dal punto di vista energetico dal continuo mutare del contesto geopolitico. Per preservare l’industria dobbiamo diventare sempre più indipendenti dal punto di vista energetico, investendo su diverse fonti: diventa più che mai urgente puntare sul nucleare pulito di ultima generazione”.