Monza: c’è l’accordo tra Comune e Forti e Liberi per azzerare i debiti (e le contestazioni)

C'è l'accordo tra la società sportiva e il municipio per risolvere una controversia che si trascina da cinque anni e ha lasciato il contratto in sospeso.
La Forti e Liberi di Monza
La Forti e Liberi di Monza

Con una scrittura privata il Comune di Monza e la società sportiva Forti e Liberi Monza 1878 provano ad azzerare cinque anni di debiti e di contestazioni. L’atto da firmare, concordato tra le parti, è stato deliberato dalla giunta comunale dopo quasi un anno di confronto, partito – si legge nei documenti – lo scorso settembre. Di fatto: il municipio rinuncia a tutti gli arretrati in denaro e si preoccupa delle certificazioni mancanti, i bianconeri si fanno carico dei lavori che corrispondono alla cifra che deve al Comune dopo un rimborso extra (del Comune al privato) sulle utenze.

La vicenda si trascina pressoché dall’esordio della concessione dell’impianto sportivo alla Forti e Liberi di vialone Battisti, cioè la fine del 2018. Nel corso dell’estate di quell’anno il Comune aveva aperto il bando per l’assegnazione della gestione, arrivato a conclusione nella seconda metà di ottobre dello stesso 2018, un mese prima (5 novembre 2018) della consegna delle strutture alla Asd Forti e Liberi Monza 1878, il nome legale della società.

Accordo Monza-Forti e Liberi: il lungo stallo senza contratto

Primo atto: il Comune una settimana dopo (13 novembre 2018) ha chiesto alla Forti la “trasmissione della documentazione necessaria alla sottoscrizione del contratto di concessione e, in particolare, la fideiussione, non essendo stata ritenuta conforme alla normativa quella che era stata presentata ai fini della partecipazione alla gara”, come si legge nella delibera e negli allegati. Di fatto, da allora, la concessione è provvisoria, come si deduce anche dal fatto che il Comune annoti come “l’ente dal settembre ultimo scorso (2022, ndr) ha ripreso ad effettuare riunioni con la società” Asd Forti e Liberi Monza 1878″ e “ha approfondito gli aspetti legati alle mancanze strutturali dell’edificio, anche evidenziando la natura non conforme della gestione sine contratto alla società”, tra l’altro “gravata da oneri non versati all’ente a titolo di canone e spese per le utenza”.

La Forti e Liberi di Monza
La Forti e Liberi di Monza

Secondo atto: la Forti e Liberi riferisce al Comune presto (tra fine 2018 e inizio 2019, non è esplicitata la data) “la possibile carenza delle certificazioni aggiornate e a richiedere all’ente dichiarazioni di conformità dell’immobile e degli impianti”. Da quel momento la situazione si congela: la società prosegue le attività senza di fatto un contratto, pur percependo da piazza Trento e Trieste i rimborsi per l’utilizzo delle strutture da parte delle scuole, e accumula debiti sia sul canone sia sulle utenze. Il municipio di contro non fornisce la documentazione delle certificazioni di vialone Battisti.

Accordo Monza-Forti e Liberi: la svolta di gennaio

La svolta forse è quella datata 12 gennaio 2023, sostanzialmente a cinque anni dalla consegna delle strutture (e ben oltre la metà della concessione, che dura in tutto nove anni). Quel giorno piazza Trento risponde alla richiesta di accesso agli atti della Forti e Liberi che appura così come il centro sportivo “era carente delle necessarie certificazioni attestanti l’agibilità e la sicurezza dello stesso”. Si parla di agibilità edilizia con certificato di agibilità edilizia, parere igienico sanitario; collaudo statico e dichiarazione di conformità degli impianti elettrico, idrico sanitario, centrali termiche e riscaldamento, trattamento aria, gas, antincendio attivi, passivi e gruppi di pompaggio, antintrusione, sollevamento ascensore, protezione contro scariche atmosferiche; infine la certificazione antincendio.

Dall’altra parte l’amministrazione pubblica fa i conti: il capitolato prevede un canone concessorio di 61.485,34 euro oltre all’iva a carico della società e di contro il Comune ne gira al concessionario 51.130,10 come “contributo annuo in conto gestione in relazione agli utilizzi della struttura da parte degli istituti scolastici”. Come per le abitazioni private, la proprietà si fa carico delle manutenzioni straordinarie, il privato di quelle ordinarie. Allo stesso modo, il privato (la Forti), paga le utenze: pulizia, telefoniche, per l’energia elettrica, per il riscaldamento (teleriscaldamento), per la fornitura di acqua potabile.

I conti, si diceva: per il mancato pagamento dei canoni concessori a partire dal 2019 si tratta di 170.539,83 euro e per il mancato rimborso delle utenze fino alla data della relativa volturazione (“avvenuta per l’acqua ed energia elettrica in data 21/04/2019 e per il teleriscaldamento in data 1/11/2021”) di 159.183,04. Si tratta insomma di 329.722,87 euro che la Forti e Liberi deve pagare al Comune.

Accordo Monza-Forti e Liberi: l’intesa tra le parti

“Essendo insorte reciproche contestazioni, come risulta agli atti, ferme le reciproche posizioni ed unicamente pro bono et aequo, il concessionario e l’ente cedente si sono determinati, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1965 del codice civile – si legge sempre in delibera e allegati – a definire transattivamente e definitivamente ogni reciproca pretesa, vantata, al fine, da un lato, di sanare in via transattiva ogni dedotta e pur contestata pretesa del Comune nei confronti del concessionario e, dall’altro lato, di garantire la continuità dello svolgimento delle attività sportive nell’interesse pubblico per l’intera collettività”: insomma, le parti hanno deciso di trovare un’intesa e arrivare a un accordo perché, scrittura privata alla mano, “è interesse delle parti garantire il funzionamento dell’impianto e il regolare svolgimento dell’attività sportiva, favorendo la promozione in ambito giovanile di alcune discipline sportive (basket, atletica, ginnastica), anche a tutela dell’utenza e delle società sportive che vi praticano competizioni a livello agonistico, oltre che dilettantistico”.

Con la firma, “le parti dichiarano reciprocamente di non avere null’altro a pretendere per qualsiasi titolo, ragione e/o causa, avendo definito ogni e qualsiasi rapporto pregresso, nessuno escluso con riferimento alle reciproche contestazioni emergenti dalla presente scrittura insorte dall’affidamento sino alla data della firma scrittura stessa”, chiudendo la disputa e arrivando (almeno per l’ultimo scorcio di periodo di concessione) a un contratto vero.

Accordo Monza-Forti e Liberi: chi paga cosa

Municipio
Il municipio di Monza

Il punto di accordo è sulla cifra di 256.006,1 euro fino al 30 giugno 2023. Come ci si arriva: dal canone di concessione vengono stralciati i 51.130,10 euro dati dal Comune alla Forti per le scuole, quindi resta un debito privato di 23.881,93 euro all’anno fino al 2022, mentre per il 2023 la cifra è senza stralci (75.012,11 euro). Poi ci sono le utenze, a fronte delle quali la società sportiva lamenta l’esplosione dei costi per energia e teleriscaldamento e chiede il rimborso degli aumenti al Comune, che le vengono riconosciuti all’85%, cioè 28.722,19.

Cosa succede ora? Il Comune si fa carico delle certificazioni mancanti o carenti, che sono collaudo statico (già affidato), certificato di vulnerabilità sismica, dichiarazioni di conformità impianti elettrici (già affidato), dichiarazioni di conformità impianto idrico-sanitario; dichiarazioni di conformità impianti termici e riscaldamento, antincendio (affidato), protezione contro scariche atmosferiche, adeguamento normativo per l’ottenimento del Cpi dell’impianto, cioè la prevenzione incendi (affidato).

Fronte privato: “Il concessionario onde rientrare del proprio debito maturato nei confronti dell’ente pari a 256.006,13 euro ha chiesto di poter realizzare a sua cura le opere di sostituzione degli infissi/serramenti/vetrate e altro con il duplice obiettivo di sostituire quelli oggi ammalorati e pericolanti e conseguire una maggiore efficienza energetica dell’impianto sportivo” e ha presentato i preventivi (i lavori devono poi essere approvati). Gli interventi devono essere fatti entro il 31 luglio del 2024, altrimenti entro il mese successivo dovrà pagare la quota ancora dovuta al municipio scontando quanto eventualmente già fatto.

C’è altro a carico invece del Comune: piazza Trento eseguirà alcuni interventi straordinari, il rifacimento della copertura del palazzetto pallacanestro con rimozione di quello attuale, abbattimento barriere architettoniche spogliatoi, realizzazione tribuna per disabili, opere di risanamento elementi strutturali in facciata, sistemazione vialetto di ingresso per il pubblico e opere di adeguamento normativo per il rispetto delle regole Coni e manifestazioni di pubblico spettacolo. “A seguire verranno effettuati i lavori per l’adeguamento normativo degli impianti elettrici e la verifica dell’idoneità statica e delle strutture per il rilascio dei certificati”. Il tutto dovrebbe succedere entro la fine del 2024.