Doge potrebbe arrivare a 2 dollari nel 2024 ma queste due crypto potrebbero valere molto di più!

La meme coin preferita da Elon Musk potrebbe essere in un buon momento di acquisto ma queste due alternative hanno un potenziale maggiore.

Il trend scoppiato nelle ultime settimane ha evidenziato come le meme coin siano ormai da considerare criptovalute emergenti in un mercato asfittico e che non offre grandi guadagni attraverso i metodi tradizionali.

La natura esplosiva di queste crypto, forte almeno quanto la loro pericolosità, le ha fatte amare dai trader spericolati che cercano grandi performance anche a fronte di altrettanti rischi.

E tra le meme coin è impossibile non citare uno dei pilastri di questa categoria, ovvero la meme canina tanto amata da Elon Musk.

La situazione di Dogecoin (DOGE) al momento è incerta anche se alcuni segnali potrebbero indicare che questo sia un ottimo momento per acquistare in attesa di un’esplosione il prossimo anno.

Previsione del prezzo di DOGE

Il prezzo di Dogecoin (DOGE) è sceso dell’1% nelle ultime 24 ore, passando a 0,072064 dollari mentre il mercato delle criptovalute nel suo complesso ha subito un calo dell’1,5%.

DOGE è sceso dell’1% in una settimana e del 20% nell’ultimo mese, anche se l’ultimo scivolone ha visto il suo volume di scambi nelle 24 ore salire sopra i 250 milioni di dollari, e potrebbe indicare un rimbalzo importante verso la ripresa di un trend positivo.

Considerando l’ipervenduto di Dogecoin in questo momento, è probabilmente un buon momento per acquistarlo, soprattutto perché l’attuale tendenza dei token meme potrebbe far sì che DOGE torni presto di moda.

Inoltre l’idea che Twitter introduca i pagamenti DOGE ancora plausibile. A patto di investire in tempo, potrebbe portare a sostanziali guadagni in un futuro non troppo lontano.

Gli indicatori tecnici di DOGE si trovano in una posizione intermedia al momento, con il suo indice di forza relativa in discesa a 50.

Allo stesso tempo, la media mobile a 30 giorni si sta muovendo molto vicino alla media a 200 giorni, con un incrocio importante che potrebbe segnalare un breakout.

Altri eventi positivi e negativi per DOGE

Analisi tecnica a parte ci sono altri fattori che ptrebbero influenzare il prezzo di DOGE come ad esempio il trend legato alle meme coin che nel lungo termine potrebbe favorire monete più stabili e ad alta capitalizzazione come Dogecoin.

Un altro fattore importante potrebbe essere l’adozione di DOGE per i pagamenti su twitter, come suggerito da alcune indiscrezioni piuttosto attendibili.

Più difficile da interpretare la recente nomina del nuovo CEO di Twitter, l’ex presidente delle vendite pubblicitarie di NBCUniversal, Linda Yaccarino.

Per alcuni, la nomina di Yaccarino rappresenterebbe un allontanamento dalle criptovalute, anche se alcuni osservatori hanno contestato questa affermazione, sottolineando che la Yaccarino segue diversi account legati a DOGE su Twitter.

Alternative esplosive a Dogecoin

Se la situazione di Dogecoin appare incoraggiante ma incerta, queste due crypto hanno già dimostrato il loro potenziale sul campo.

Sponge, ad esempio, è una delle meme coin a più alto potenziale attualmente disponibili. Con un andamento simile a PEPE, ma per certi versi anche superiore, ha avuto un’impennata di quasi 1.000X dal suo debutto, oltre ad essere stata listata dopo due settimane su diversi exchange: Poloniex, LBank, CoinW, Toobit, BTCEX, MEXC e Bitget.

L’altra crypto da tenere d’occhio è inveceAiDoge. Questa nuova criptovaluta combina i due trend più caldi del momento nel settore delle criptovalute: l’intelligenza artificiale e i meme.

Basterà scrivere una breve descrizione testuale del meme che si vuole ottenere mentre gli algoritmi di AI utilizzano le informazioni per generare l’immagine corrispondente.

Il tutto tramite un’interfaccia che attinge a un database in continua evoluzione di meme e notizie sulle criptovalute.

AiDoge ha raggiunto 8 milioni di dollari di raccolta in prevendità, se il progetto vi interessa dovete quindi fare in fretta, prima che il prezzo aumenti.

I.P.

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