F1, Gp d’Australia dominato dalla (bandiera) rossa: tre partenze, vince Verstappen

Gara rocambolesca a Melbourne, Sainz penalizzato finisce dodicesimo, Leclerc subito fuori: la Ferrari resta a bocca asciutta
F1 Max Verstappen - foto Vegetti/ilCittadinoMb
F1 Max Verstappen – foto Vegetti/ilCittadinoMb Foto Vegetti/ilcittadinomb.it

Un Gran Premio d’Australia dominato dalla “rossa” …peccato solo non fosse quella di Maranello, ma il colore della bandiera. In una Melbourne finalmente baciata dal sole, la gara di domenica 2 aprile è stata una vera e propria carneficina che ha visto arrivare al traguardo solo 12 delle 20 monoposto in gara, dopo ben tre bandiere rosse. A salire sul podio solo Campioni del Mondo: primo Verstappen, con due titoli mondiali sulle spalle, secondo il sette volte Campione del Mondo Lewis Hamilton, e sul gradino più basso, Fernando Alonso, anch’esso vincitore di due titoli iridati. Un podio simile non si verificava da 5 anni, quando a stappare lo champagne (al Gran Premio di Ungheria) erano stati un totale di 10 titoli mondiali: Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.

F1 Gp d’Australia 2023 – infografica di Sara Colombo/ilCittadinoMb

F1 in Australia, il primo via e Leclerc subito fuori

I semafori si spengono alle 7 di questa mattina (ora italiana) dando il via alla terza gara del Mondiale di Formula 1 2023. È la prima volta che la Ferrari si trova a partire oltre la seconda fila dal 2014. Un’ottima partenza della Mercedes di George Russel lo porta a superare il poleman Max Verstappen già a curva 1. Anche la seconda Mercedes, quella di Lewis Hamilton, riesce a superare Verstappen a curva 3, ma i colpi di scena non sono ancora finiti: dopo un contatto con la Aston Martin di Stroll, Leclerc si gira e resta insabbiato. La curva 3 ha costretto al ritiro l’ennesima delle sue vittime del weekend. In regime di Safety Car approfittano per entrare ai box Ocon, Zhou, Sargeant, Perez e Bottas, ma dopo soli tre giri di bandiera verde, Albon va a muro (questa volta in curva 7), riempiendo la pista di sabbia e detriti.

F1 in Australia, la prima bandiera rossa dopo un crash di Albon

Dopo un’iniziale bandiera gialla, che porta il leader del Gran Premio, George Russel, e il ferrarista Carlos Sainz a fare il primo pit stop, la Fia decide di esporre bandiera rossa per poter pulire la pista in sicurezza. Così facendo però vengono vanificate le strategie dei team già andati a pit, costringendo Sainz, Russel, Perez e gli altri a ricostruire dal fondo la propria gara, mentre vengono avvantaggiati Hamilton, Verstappen e Alonso (sulle quali auto ferme in pit lane, i meccanici potranno ora intervenire). Dopo quasi 15 minuti di stop si riparte in “Standing Start”, una vera e propria partenza dalla griglia, dopo un giro di formazione dietro Safety Car. Russel, che da leader del Gran Premio si trova in quinta posizione parte molto bene, mentre anche Sainz, ripartito decimo, cerca la rimonta, superando Norris, e Tsunoda. Verstappen supera Hamilton, riconquistando quella prima posizione che non lascerà più. Siamo solo al diciottesimo giro, quando a causa di problemi al motore, il posteriore della Mercedes di George Russel prende fuoco, costringendolo al ritiro. Dopo una Virtual Safety Car la gara riparte: sorpasso dopo sorpasso Perez (partito a inizio gara dalla pit lane, dopo non essere riuscito a qualificarsi sabato) arriva fino in nona posizione, mentre Sainz riesce a superare Gasly piazzandosi al quarto posto.

F1 Ferrari 2023
F1 Ferrari 2023 – foto Vegetti/ilCittadinoMB.it

F1 in Australia, il secondo stop a tre giri dalla fine

A 3 giri dal termine della gara, il pilota Haas, Kevin Magnussen, si schianta contro le barriere a seguito della rottura del cerchio, perdendo una gomma in pista. La Fia espone la seconda bandiera rossa di giornata (anche un po’ per validare quella data precedentemente e giudicata inutile da molti team). La terza ripartenza dalla griglia, tuttavia si dimostra una vera e propria carambola che si sarebbe potuta evitare: generalmente quando la direzione gara decide di esporre bandiera rossa a così pochi giri dalla fine, la gara potrebbe anche terminare. In una Formula 1, che in questi giorni è sempre più alla ricerca dello spettacolo, però, la dicitura “Race will not be resumed” sembra rompere un po’ troppo… i piani.

F1 in Australia, prima della bandiera a scacchi ennesima ripartenza e la carambola

Si schierano così in griglia Verstappen, Hamilton, Alonso, Sainz, Gasly, Stroll, Perez, Norris, Hulkenberg, Ocon, Piastri, Zhou, Tsunoda, Bottas, Sargeant e De Vries per due giri con partenza da fermi e senza DRS a disposizione. Dopo la prima curva, però è di nuovo bandiera rossa. Sainz si tocca con Alonso, che si gira e finisce nell’erba, mentre Perez va lungo nella sabbia per evitare l’inferno. Rientrando in traiettoria da un bloccaggio, Gasly va a muro in fotocopia con il suo compagno di squadra Ocon, mentre anche De Vries e Sargeant, nelle retrovie, rimangono insabbiati. 4 piloti ko per una ripartenza che, con il senno di poi, si sarebbe potuta evitare. Sulla via del rientro ai box al comando c’è ancora Verstappen, secondo Hamilton, terzo Sainz: entrando in pit lane per la bandiera rossa, i piloti danno inizio al 58esimo ed ultimo giro previsto dalla gara. Spetta alla Fia la decisone di se e come ripartire. Ancora una volta la direzione gara dà prova dell’impossibile: i viaggi nel tempo esistono (ma solo per chi vuole lei): l’ultimo giro si farà. Procedure di partenza in “Rolling Start”, per un ultimo giro dietro Safety Car, senza la possibilità di superare, ripristinando le condizioni dell’ultimo giro senza bandiera rossa (così come previsto dal regolamento). Il giro 57 pertanto sarà come se non fosse mai esistito…bello, ma andatelo a dire alle due Alpin di Gasly e Ocon, che non potranno ripartire dalla quinta e decima posizione, o a Carlos Sainz, che da terzo si ritrova a dover partire quarto, con i cinque secondi di penalità per aver causato l’incidente di gara con Alonso, che non sono spariti magicamente come la posizione guadagnata. A tagliare il traguardo sono solo in 12 e a vincere è di nuovo Verstappen. Carlos, quarto, con i 5 secondi di penalità presi in un giro mai esistito, si trova in dodicesima posizione, addirittura al di fuori della zona punti. Citando le parole di Leclerc, appena sceso dalla monoposto insabbiata “E’ il terzo weekend su tre dove tutto va storto” per Ferrari.