Per la fed, l’oro ha avuto un impatto sul pil statunitense

Durante la settimana, i prezzi dell’oro sono scesi al minimo di 16 mesi a causa dei rapidi aumenti dei tassi di interesse da parte delle principali banche per contenere l’inflazione.

E nonostante le crescenti preoccupazioni per la crescita mondiale e l’oro è riuscito ad avere un supporto intorno ai 1680 dollari l’oncia.

I primi dati di luglio negli Stati Uniti hanno mostrato un’attività varia nel settore industriale e nei servizi.

Un recupero lungo 16 mesi

L’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea ha monopolizzato l’attenzione mediatica.

Ora i mercati sono in attesa della decisione della Fed che dovrebbe arrivare la settimana prossima. Intanto, l’aumento di 75 punti base si allontana, il dollaro diventa più debole e l’oro cresce.

Il prezzo dell’oro ad un bivio

Il futuro dell’oro sarà turbolento. Ma intanto il metallo giallo è riuscito a conquistare un ottimo supporto intorno ai 1680 dollari l’oncia.

I prezzi sono dati in salita ancora per un po’, prima del prossimo calo, che potrebbe arrivare tra 10 giorni.

Trigger a breve termine del prezzo dell’oro

La decisione finale che prenderà la riunione di politica monetaria della Fed sarà la principale spina nel fianco per l’oro. L’inflazione statunitense ha raggiunto il nuovo massimo da 41 anni , il 9,1% a giugno, la Fed ha dato un altro aumento significativo ai tassi. Cosa potrebbe andare storto?

I dati CPI della zona euro, l’indice di crescita salariale PCE statunitense e l’indice dei prezzi Core PCE hanno tutti avuto un impatto sul movimento dei prezzi dell’oro.

Gli operatori di mercato terrebbero infatti d’occhio il movimento dell’indice del dollaro, il che fornirebbe ulteriori spunti per i prezzi dell’oro.

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