Secondo una fonte, le aziende che rilasciano stablecoin sarebbero soggette a una legislazione simile a quella bancaria e dovrebbero supportare i loro token con investimenti nella finanza “classica”.

Il tentativo dei legislatori ha conseguenze significative per gli scambi internazionali di criptovalute e potrebbe sollevare preoccupazioni su come le stablecoin consolidate soddisferanno le nuove richieste.

La proposta darebbe inoltre ai legislatori l’autorità di richiedere la connettività tra stablecoin per prevenire comportamenti anticoncorrenziali.

I repubblicani erano preoccupati che alle società non bancarie sarebbe stata negata l’opportunità di partecipare alla stanza che avevano creato, ma tale clausola è stata stipulata consentendo agli emittenti al di fuori del sistema bancario di richiedere il permesso del governo di emettere stablecoin.

Tuttavia, i dettagli su come coopererebbe devono ancora emergere.

Mentre si dice che le leggi della Camera aprano la strada agli istituti bancari non bancari per emettere stablecoin, come riportato in precedenza da CoinDesk, le richieste di depositi e i requisiti per sostenere specifici livelli di equità e solvibilità sono legati alla supervisione delle banche negli Stati Uniti – può rappresentare un ostacolo all’adattamento per aziende come Tether.

Non è chiaro se l’iterazione aggiornata delle leggi, che dovrebbe essere completata questa settimana, soddisferà i politici che dovranno metterla in vigore.

Un portavoce del Tesoro ha rifiutato di esprimere un giudizio sulle recenti conversazioni sulle proposte.

I portavoce di Waters e McHenry inizialmente non hanno commentato il caso sul tentativo.

Secondo una fonte che ha familiarità con le conversazioni, il comitato sta pianificando un markup normativo il 27 luglio per far fronte alla proposta.