Il trading forex al dettaglio specula sui prezzi delle valute. Mentre in due Paesi africani, tra cui Kenya e Sudafrica, le agenzie governative si occupano della regolamentazione, nel resto dell’Africa le cose sono diverse. 

Ad esempio, nell’adiacente Sudafrica, l’FSCA, l’ente regolatore del settore finanziario del Paese, ha approvato un elenco di broker forex ritenuti idonei all’uso in loco. Questi sono stati ritenuti qualificati a gestire i patrimoni dei clienti in base alla licenza di cui sono in possesso. Quando emergono problemi con un broker autorizzato dalla FSCA, i trader sudafricani possono rivolgersi a quest’ultima per ottenere assistenza e arbitrato. La situazione è diversa per i trader del Malawi. Una delle molte nazioni africane in cui il trading forex al dettaglio non è regolamentato è la Repubblica del Malawi.

I trader al dettaglio del Malawi devono affrontare seri ostacoli, minacce e sfide a causa della mancanza di una regolamentazione del trading forex al dettaglio. Queste minacce sono il rischio di margin call, le restrizioni sul trading forex al dettaglio e l’esposizione alle frodi. 

A parte questo, i trader del Malawi hanno esperienza con le regole e i regolamenti del forex che potrebbero salvarli dal trading attraverso broker stranieri regolamentati. 

Difficoltà nel recupero dei fondi e nella risoluzione delle controversie 

Il primo e più importante passo per recuperare le perdite commerciali è quello di segnalare qualsiasi attività sospetta che abbia avuto luogo, ma a chi esattamente in Malawi? Va sottolineato ancora una volta che non esiste una regolamentazione del trading FX nel Paese.

Segnalare se stessi equivale a segnalare un’attività fraudolenta a qualsiasi ente di regolamentazione nazionale. Questo è un altro pericolo rappresentato dai piccoli commercianti di forex del Malawi. In caso di fallimento o di frode, è estremamente difficile recuperare il denaro da un broker. Il fondo di compensazione per la segnalazione tempestiva non considera neanche un investitore di questo tipo.