Avvocati del gratuito patrocinio:il Tribunale paga dopo un anno

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Monza – “Il patrocinio a carico dello Stato? Stanno pagando adesso le richieste di liquidazione arrivate al 21 febbraio dell’anno scorso?”. Vita dura anche per gli avvocati, specialmente per quegli studi che hanno nelle difese a carico dello stato una delle voci principali del loro bilancio, e che negli ultimi tempi, come spiega l’avvocato Antonino De Benedetti, presidente della Camera penale di Monza. Il cosiddetto “gratuito patrocinio” spetta a coloro che, avendo un reddito inferiore ad una certa soglia, fissata recentemente a circa 10mila euro, oppure viene riconosciuto agli avvocati che prendono la difesa delle persone irreperibili. “Le liquidazioni vanno solitamente da un minimo di 300 euro a salire fino ad un massimo di circa 1.500 euro; quello che però non si dice è che coi tagli progressivi di spesa che si sono succeduti negli ultimi due tre anni, sono sempre meno i fondi che arrivano nel capitolo di bilancio riservato alla giustizia”. Ma questa situazione che riflessi ha nella vita professionale di un avvocato? “Vorrei fare una premessa doverosa, le proteste di noi avvocati- dice il penalista- non nascono per proteggere privilegi della categoria, ma principalmente si rivolgono all’interesse del cliente: tutti hanno diritto ad un giusto processo, e quindi tutti hanno diritto ad avere un avvocato difensore”. Spesso dunque i penalisti lavorano nella consapevolezza che non vedranno mai un euro: “prendere le difese di una persona significa assumersi la responsabilità ed il rischio di un processo, a volte sono questioni banali, altre volte però implicano lo studio e la preparazione dell’udienza, gli atti da catalogare ed archiviare, le spese di cancelleria, il nostro lavoro insomma; e tutto viene fatto con la mera speranza di ricevere poche centinaia di euro, almeno fino a che ci sono ancora soldi; il problema è che noi avvocati siamo marchiati come le “sanguisughe”, ma lo Stato non dice che i fondi per il gratuito patrocinio ormai sono agli sgoccioli”.
f. ber.