Monza – Il Challenger di Monza diventerà, per importanza e montepremi, il secondo torneo di tennis italiano, secondo solo agli Internazionali d’Italia che si svolge a Roma. Parola di Giorgio Tarantola, monzese doc, che da quest’anno ricopre la carica di direttore dell’Atp Mitsubishi Electric Cup.

Tarantola conosce molto bene l’ambiente del tennis internazionale e sa come dare lustro ad un torneo: negli scorsi anni, l’ex arbitro internazionale, ha diretto, infatti, il torneo di Lugano che ha visto un’impennata di livello tecnico (e di presenze).
Giorgio Tarantola ha le idee molto chiare: «Il torneo monzese ha un grande potenziale, già da quest’anno, infatti, con un paio di nomi di richiamo – è stato lo stesso Tarantola a contattare personalmente Filippo Volandri – abbiamo avuto un grandissimo numero di visitatori e si può fare molto di più».

Qual’è la soluzione per far crescere il Challenger di Monza? «Innanzitutto ci vuole un ampliamento delle tribune, poi si deve organizzare un’area vip come si deve e una serie di eventi, come concerti, collegati alla competizione». Il torneo deve assumere, secondo il Tarantola-pensiero, una caratteristica molto più “ampia”: «Deve essere anche l’occasione per poter incontrarsi, nei padiglioni e nelle sale che devono essere allestite per l’occasione nei pressi dei campi, in modo tale che anche gli sponsor possano stringere rapporti con i clienti».

Gli sponsor hanno un importanza fondamentale in questo tipo di manifestazione: sono loro, infatti, che finanziano l’intero torneo. Già da quest’anno i risultati di pubblico hanno reso felice lo sponsor principale, che da anche il nome al torneo, che ha intenzione di investire molto su questa competizione. «Il mio obbiettivo è quello di dare alla mia città un grande torneo e il contesto storico e naturale in cui si inserisce questo torneo è un plus valore». Il direttore dell’Atp Mitsubishi Challenger si sbilancia e conclude con una promessa: «Il prossimo anno il torneo avrà un montepremi di 100mila euro».
Andrea Trentini