Arriva Slowfish 2009,la Brianza va al mare

Arriva Slowfish 2009,la Brianza va al mare

Monza – Quindici uomini, quindici uomini, e una bottiglia di rum? Non proprio. Si tratta pur sempre di marinai, in un certo senso, ma molto diversi da quelli di Stevenson: quattordici volontari pronti a sbarcare dalla Brianza a Genova per governare la rotta di Slowfish, il salone del mare organizzato ogni due anni dall’associazione internazionale Slowfood.

La manifestazione è in programma da venerdì 17 a lunedì 20 aprile nel capoluogo ligure: quattro giorni dedicati al "mondo ittico e alle sue problematiche" che alla quarta edizione occuperanno il nuovo padiglione della Fiera di Genova, "affacciato direttamente sul mare e progettato dall’architetto Jean Nouvel. A Slow Fish, attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni si parla di produzione ittica sostenibile e consumo responsabile relativamente al mare e agli ecosistemi acquatici". 

"Slow Fish è un’importante occasione di dibattito sul futuro di un settore che coinvolge 18 nazioni, appartenenti all’Ue e non, soprattutto alla luce delle nuove norme più restrittive sulla pesca che entreranno in vigore nel 2010 per i Paesi Comunitari che si affacciano sul Mediterraneo – racconta l’organizzazione – La novità dell’edizione 2009 è il personal shopper, un esperto che accompagna tra i banchi del mercato i visitatori durante l’acquisto del pesce per scoprire l’immensa varietà dell’universo ittico e per dare rilievo a quelle specie che, magari poco conosciute, sono buonissime in cucina".

E poi la didattica, ovvero lo spazio risercato alle scuole che anche quest’anno avrà un ruolo centrale in Slowfish: lì saranno impegnati gran parte dei volontari, che partiranno – come già accaduto per il Salone del gusto dello scorso autunno, a Torino – dalla condotta di Monza e Brianza, guidata dal fiduciario Agostino Cellini, una delle più attive e numerose d’Italia.

Alla fiera ci saranno un mercato, "luogo in cui trasmettere conoscenze e indicazioni applicabili per la spesa di tutti i giorni", dove è "possibile trovare pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati"; gli espositori, italiani ed esteri, cui "è stato richiesto di non utilizzare conservanti e aromi artificiali e di non vendere tonno rosso, pesce spada, anguilla e salmone, tutte specie a serio rischio d’estinzione"; i Presìdi del mare (15 italiani e 8 internazionali) e 4 comunità del cibo, "esempi concreti di come i pescatori possano vivere in sintonia con il proprio territorio preservando la fauna ittica e valorizzando il proprio lavoro tramite trasformati di qualità".
Massimiliano Rossin