Riciclaggio Imi Sir, dagli Usaaltri 10 milioni di dollari

Monza – Altri 10 milioni di dollari in arrivo dagli Usa per il risarcimento relativo al riciclaggio Imi Sir. Intesa Sanpaolo, la banca che ha «ereditato» i diritti dell’Imi, si è vista accogliere, infatti, dalle autorità giudiziarie americane, la «petition for emission» presentata per riavere un’altra tranche di denaro della famiglia Rovelli. L’inchiesta per riciclaggio coordinata dal pubblico ministero monzese Walter Mapelli è nata dalla pronuncia della Cassazione che ha dichiarato corrotta la sentenza con la quale all’inizio degli anni Novanta la magistratura romana aveva concesso mille miliardi di lire di risarcimento alla Sir del finanziere brianzolo Nino Rovelli che aveva chiamato in causa l’Imi accusandola di non aver sostenuto a dovere la sua azienda, contribuendo così alla sua crisi.

La Procura di Monza, con la Guardia di Finanza di Monza e Seregno, aveva ricostruito il percorso seguito dai soldi indebitamente intascati dai Rovelli e nascosti dai figli di Nino un po’ in tutto il mondo. Con questi 10 milioni di dollari, materialmente non ancora rientrati in Italia anche se ormai la decisione degli Usa è stata presa, Intesa Sanpaolo si vedrà restituire 135 milioni di euro (una cifra di circa 110 milioni di dollari era già stata bloccata dagli americani su indicazione della Procura brianzola) dei 200 pattuiti con la controparte nell’ambito dell’accordo sui patteggiamenti per concludere il procedimenti giudiziario a carico di Oscar, Angela e Anna Rita. Per fare cifra tonda ne mancano 65.

La soluzione potrebbe venire dalla vendita della Banca commerciale di Lugano, di proprietà dei Rovelli. Un primo acquirente (straniero) era già stato trovato, ma l’operazione non ha avuto il placet della commissione federale svizzera che si occupa di queste transazioni. Sembra, comunque, che vi sia un altro acquirente interessato. La vicenda del riciclaggio Imi Sir si gioca anche su un altro versante, quello del risarcimento alla banca (i cui interessi vengono curati in questo caso dall’avvocato Gianmaria Chiaraviglio di Milano) da parte degli avvocati Attilio Pacifico e Cesare Previti, condannati in via definitiva per il processo relativo alla corruzione del giudice Vittorio Metta, il magistrato che ha emesso la prima sentenza di risarcimento. Un tentativo in questo senso è in corso, anche se deve essere ancora definito.
Paolo Rossetti