Monza tra vendita e playoutBeppe Bergomi: "Resterò a Sky"

Monza tra vendita e playoutBeppe Bergomi: "Resterò a Sky"

Monza – Faccia a faccia. Per cercare di tirare le fila del discorso, pur continuando a dire che «prima bisogna attendere la conclusione del campionato». Martedì sera i tecnici del Monza e degli imprenditori interessati a rilevarne la proprietà si sono seduti attorno a un tavolo, per passare al setaccio anche i più piccoli dettagli di quella che, a questo punto, è la partita più importante che resta da giocare. Perché se è vero che per il buon esito della trattativa molto dipenderà dalla permanenza in Prima divisione, è altrettanto importante sottolineare come il futuro del Monza debba necessariamente essere valutato nel lungo periodo.

Da una parte l’attuale proprietà, che per voce di Gianluca Begnini spiega come «dopo diciotto anni nel mondo dello sport, sia giunto il momento per la nostra famiglia di pensare a tutti gli altri interessi economici e aziendali». Dall’altra, la rincorsa di un gruppo che pare essersi incagliata sui conti di cassa della società. «Non posso dire molto, ma è evidente che certe analisi debbano andare a fondo», ha spiegato a inizio settimana Beppe Bergomi, anche lui coinvolto «solo per fornire un contributo tecnico» nel nuovo progetto che fa capo a Clarence Seedorf.

Begnini però precisa con forza che nel bilancio societario tutto è in regola: «Affermare il contrario sarebbe solo un’illazione per destabilizzare la trattativa. Non ci sono assolutamente dubbi su questo, tutto è a posto. Abbiamo sempre gestito la società in maniera oculata». Il problema, dunque, parrebbe essere esclusivamente quello della tempistica. Per approfondire la conoscenza del bilancio, la trattativa sarebbe stata rimandata alla prossima settimana. In tempo per andare a fondo alla questione e capire anche come Lumezzane-Monza, ultima di campionato, possa incidere sul buon esito della trattativa.

«Certo è che rilevare una società di Prima divisione sarebbe una cosa, farlo con una di Seconda un’altra» ha spiegato Bergomi, che ha poi puntualizzato. «Per ora è difficile dire dell’altro. L’unica cosa certa, per quel che mi riguarda, è che continuerò a lavorare per Sky. Quello è e rimarrà il mio lavoro». L’eventualità di playout e la sciagurata ipotesi di una retrocessione pare però che non rappresentino degli ostacoli insormontabili. L’unica differenza starebbe nella differente, e minore, portata dell’offerta. Difficile, dunque, che la compravendita non vada in porto. Anche perché, di fronte alla manifesta volontà di disimpegno dallo sport dei Begnini, difficile e deleterio sarebbe poter pensare e programmare un futuro per i colori biancorossi. «In quel caso», aggiunge Begnini, «valuteremo cosa fare. Ma c’è da dire che queste persone sono serie e determinate nella loro volontà. A noi piace lavorare bene e di fronte abbiamo un gruppo sicuramente affidabile. Non come chi, in passato, mi fece un’offerta telefonica in cui mi si chiedeva il pacchetto Monza senza menzionare importi economici e verifiche di bilancio…».

E visto che la fretta è cattiva consigliera, l’amministratore delegato biancorosso non corre nemmeno su un altro fronte: «Per ora è difficile dire se rimarremo agganciati al Monza anche se solo con una piccola quota». La piazza monzese aspetta. Il male peggiore, come detto, potrebbe essere prendere atto che una squadra messa in vendita non trovi le condizioni giuste per convincere i nuovi acquirenti ad uno sforzo importante. Intanto, c’è da giocarsi la permanenza diretta nella vecchia C1. Ogni scenario diverso complicherebbe terribilmente una telenovela già fin troppo ingarbugliata.
Stefano Arosio