Genova, sesso in cella per favori,teste una detenuta ora a Monza

Monza – Sesso in cambio di favori. Sta suscitando clamore l’inchiesta della Procura di Genova che sta indagando su presunte prestazioni sessuali nel penitenziario di Pontedecimo, a Genova, chieste dagli agenti penitenziari alle detenute in cambio di più libertà: al centro dell’indagine ci sarebbe anche un aborto subito da una carcerata.

A quanto riferisce oggi il Secolo XIX l’ipotesi di reato formalizzata dal procuratore capo Francesco Lalla è concussione, dove il prezzo del presunto ricatto imposto dagli agenti, in questo caso, era il sesso. Sarebbero già quattro le persone iscritte nel registro degli indagati (fra loro il poliziotto coinvolto nell`aborto), al termine d`una prima fase di inchiesta condotta dalla sezione giudiziaria della polizia di Stato. Otto gli appartenenti alla Penitenziaria ascoltati in questi ultimi giorni come persone informate sui fatti. E con loro sono state interrogate almeno tre detenute ed ex detenute. Una è stata fatta arrivare, sotto scorta, dal carcere di Napoli dove si trova attualmente. Le altre due si trovano tuttora a Pontedecimo: le loro ‘confessioni’, sulle quali il segreto è assoluto, si aggiungono a quelle della donna di origine marocchina i cui racconti hanno dato impulso all`inchiesta che, ora, è arrivata a una svolta.

In particolare, riporta il quotidiano di Genova, una ventottenne, detenuta a Monza, avrebbe riferito di aver "fatto sesso con persone che lavorano nel carcere in cambio di favori", per poi specificare che sarebbero stati "diversi" gli uomini dai quali ha ricevuto avance, "che poi si sono concretizzate in ben altro: in cambio sapevo di poter contare su un trattamento di favore". A confermare la versione della donna ci sarebbero le testimonianze delle altre detenute, ma anche alcuni agenti ‘puliti’ avrebbero deciso di raccontare ai magistrati il ‘segreto’ di Pontedecimo.