Monza, ispezione al depuratoreConfermate le puzze dall’impianto

Depuratore fermo a San RoccoA Monza tornano infernali miasmi

Monza – Dopo l’allarme, l’ispezione. Una decina di giorni fa, a dare un’occhiata a quanto accade nella pancia del «mostro» di San Rocco, ossia il depuratore dell’Alsi, sono andati i componenti del Comitato San Rocco. Il gruppo civico ha potuto così fare il punto con l’ingegnere Enrico Mariani, responsabile del depuratore, e con Michele Falcone, direttore generale di Brianza Acque, a tre settimane dall’eccezionale ondata di «miasmi» che avevano prodotto grande allarme nel quartiere.

La visita – Lunedì scorso si è poi svolta l’indagine microbiologica esterna al depuratore, presso le abitazioni di alcuni residenti. Nel corso del sopraluogo tenutosi il 30 maggio, invece, si sono potute chiarire alcune questioni. La visita nella zona del locale che ospita le centrifughe, e del locale essicazione, ha evidenziato la presenza di forti miasmi nelle vicinanze del manufatto in tela per il carico-scarico dei camion con il fango disidratatato. «Tale odore, pungente, è stato fortemente avvertito nelle scorse settimane, con gravi rimostranze da parte dei residenti – spiega la relazione redatta dal Comitato -. In particolare alcuni inquilini delle case Aler si sono rivolti al pronto soccorso».

Il comitato – Il Comitato ha fatto presente la gravità della situazione, segnalando che gli odori molesti venivano percepiti in diverse parti del quartiere, ed anche in zone sino ad ora non particolarmente interessate dal fenomeno, da San Fruttuoso al confine con Sesto San Giovanni, e nella zona di Occhiate di Brugherio. Nulla però di legato ad inefficienze nell’impianto, hanno sottolineato i responsabili del depuratore, che hanno altresì confermato la rescissione del contratto con la ditta De Gregori, per i lavori nella zona collettori e alle vasche di desabbiatura-disoleatura, e la riaggiudicazione dell’intervento ad una nuova cordata, con ultimazione prevista per il gennaio 2011. Data che per il movimento civico Fuori dal pantano rappresenta invece uno «slittamento preoccupante».

Più controlli
– Il Comitato San Rocco ha invece ribadito la necessità di proseguire la ripetizione periodica delle analisi microbiologiche e olfattometriche, e una volta ogni due-tre anni le analisi fisico-chimiche, presentando poi alla cittadinanza, in tempi brevi, i risultati ottenuti con la sperimentazione del cosidetto “naso elettronico”. Infine, il Comitato chiede certezze sul futuro della stazione di trattamento dei rifiuti speciali (TRS) alla luce dell’annunciata chiusura dell’impianto di Cavenago, anche attraverso la convocazione di una assemblea pubblica, e il blocco totale dei conferimenti di liquami di qualsiasi specie, sino al riordino dell’intero impianto di depurazione, e copertura dell’impianto di conferimento autobotti.
Giuliano Da Frè