Pellet al Cesio, sequestro a DesioStufe contaminate per 30 anni

Pellet al Cesio, sequestro a DesioStufe contaminate per 30 anni

Desio – Pellet radioattivo: sequestro cautelativo di 500 scatoloni di pellet in un negozio specializzato di Desio questa mattina. In azione i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno stoccato il materiale in un posto segreto. Per ora è l’unico caso in Brianza. La vicenda è partita la scorsa settimana da Aosta dopo una chiamata ai vigili del fuoco a causa di problemi a una stufa causati apparentemente da pellet che "bruciavano male".

Solo successivamente esperti hanno scoperto che la partita di combustibile naturale era fortemente radioattiva: i vigili del Nucleo NBCR (nucleare, batteriologico, chimico e radioattivo) hanno accertato radioattivita’ da Cesio 137. Per legge e’ ammesso un valore di 320 Bq, mentre i valori riscontrati in alcune misurazioni raggiungono 5 volte tanto, l’equivalente di tre radiografie.

Le indagini, coordinate dalla Questura di Aosta, sono partite dalla marca del combustibile ecologico – "Naturkraft" – prodotto in Lituania e distribuito in Italia da un grossista di Varese. L’Interpol si è quindi mossa su tutto il territorio nazionale a caccia dei rivenditori al dettaglio del pellet lituano.

Gli agenti, insieme ai vigili del fuoco del NBCR, hanno individuato tra i rivenditori anche il negozio desiano specializzato nella rivendita di stufe, arredamenti per esterni e articoli per giardinaggio dove hanno disposto il sequestro di alcuni sacchi di "Naturkraft". Nei prossimi giorni il combustibile sarà sottoposto a verifiche per accertare se si tratti del tipo "Premium 6 millimetri", l’unico sinora risultato contaminato. Se tutto risulterà in regola, il materiale sarà restituito al negozio.

Il pellet potrebbe essere stato ricavato, forse inconsapevolmente, da rifiuti di legno contaminati. Il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia non esclude che il materiale abbia qualche collegamento con la zona di Chernobyl, dove nel 1986 e’ esploso un reattore nucleare.

Il combustibile, precisano gli esperti, non da’ problemi se conservato, mentre, bruciato, potrebbe contaminare la stufa, con valori di radioattivita’ che si dimezzerebbero solo dopo 30 anni, e senza considerare il problema delle ceneri e dei fumi radioattivi. Le stufe in cui il "Naturkraft" è stato bruciato, se contaminate, dovranno essere a loro volta sequestrate e smaltite come previsto dalla legge.
r.mag.