Brugherio, Ronchi vuole garanzieIl sindaco medita una denuncia

Brugherio – “La centrale continua a funzionare, ma a questo punto io voglio garanzie perché non è possibile che si verifichino esplosioni in casa nostra e che non si abbia alcuna voce in capitolo”. Maurizio Ronchi, piombato sul luogo dell’incidente fin dalle prime battute, sfoggia determinazione. Che il primo cittadino preferisse la chiusura della stazione di via Galilei fino alla conclusione delle indagini in corso è cosa nota, ma per il momento non ci sono aperture su questo fronte e si cercano strade nuove.

Ronchi ne sta valutando una in particolare: “ho chiesto a Terna un incontro ufficiale, attendo risposte, ma sto valutando l’opportunità di una denuncia per procurato allarme. Perché su questa vicenda io mi sento responsabile della sicurezza di tutti i brugheresi e pretendo che si faccia chiarezza. Trovo inammissibile che dopo l’esplosione il sindaco di Brugherio non abbia ricevuto nemmeno una telefonata da Terna. I cittadini sono preoccupati e mi scrivono mail per avere rassicurazioni. Fortunatamente almeno Arpa ci ha garantito che i fumi non sono tossici, il Pcb, che sprigiona diossina, non è più in uso da tempo”.

Lo spavento tra i cittadini è comprensibile, chi vive accanto alla centrale domenica sera ha temuto qualcosa di peggio dell’inquinamento elettrico. Lo conferma una residente: “l’esplosione ha illuminato di una luce rossa tutta la mia cucina, è stato angosciante, ho temuto qualcosa di atroce e ho telefonato a tutti i numeri di emergenza che conoscevo”.
V.P.