"Suo figlio mi deve 2.000 euro"Truffato un 85enne di Desio

Desio – Ancora una truffa in città ai danni di un anziano. Mentre la Polizia di Stato di Milano è riuscita in settimana a sgominare una banda di napoletani specializzata nel raggirare i pensionati, un malvivente ha invece colpito a Desio. La vittima è un ottantacinquenne, a cui sono stati sfilati 2 mila euro.

Classico il modo di agire del truffatore. L’anziano è stato fermato per la strada, in via Roma, vicino al parco comunale, giovedì mattina. Un giovane dall’aspetto distinto, ben vestito ed elegante, gli ha detto di essere un amico del figlio. Gli ha raccontato di avergli appena venduto un computer e gli ha chiesto un anticipo. “Suo figlio non ce la fa a pagare tutta la somma, puoi darmi 2 mila euro?”, ha detto il truffatore, con un atteggiamento convincente. Il desiano al momento ha tentennato.

“Mi sembrava strano, questa persona non l’avevo mai vista” racconta. Ma si è convinto quando il malvivente ha fatto finta di chiamare il figlio. “Ecco, vede, l’ho appena sentito. Mi ha detto di tranquillizzarla. Mi fa allora questo favore?”. A quel punto, il pensionato ha ceduto alla richiesta. Si è fatto accompagnare in banca, in piazza Conciliazione. E’ salito sull’auto dell’uomo e insieme a lui è entrato nell’istituto di credito per prelevare la somma richiesta.

Senza dubitare, ha preso i contanti e li ha subito consegnati nelle mani del truffatore, che gli aveva appena raccontato di essere un amico di vecchia data del figlio. Una volta usciti dalla banca, il malvivente, per non destare troppi sospetti, si è anche offerto per dare un passaggio in auto alla sua vittima. “Sapeva dove abitavo” racconta l’ottantacinquenne, ancora sotto choc.

L’anziano è stato lasciato in via Verdi. “Da qui, può andare a casa a piedi” ha detto l’uomo in auto, che subito dopo si è volatilizzato. Successivamente, parlando col figlio, il desiano si è reso conto di essere stato raggirato. “Non so come ho fatto a credergli” dice, sconvolto. Ai carabinieri l’uomo ha fornito una descrizione del truffatore, anche se gli risulta difficile ricordare i dettagli della sua disavventura.

“Mio papà è rimasto sconvolto, si ricorda poco” ammette il figlio. Sembra che il truffatore sia un giovane dall’accento meridionale, alto e abbronzato. Un aiuto prezioso nel ricostruirne l’identità potrebbe arrivare dalla visione delle immagini girate dalle telecamere installate in piazza. Forse dai filmati si potrebbe individuare vittima e truffatore che insieme entrano nella banca, in pieno centro e in pieno giorno.
Paola Farina