«Difendo il diritto di mio figlioa poter fare due passi in centro»

Monza – L’ordinanza parla chiaro: divieto di sosta e fermata per qualunque mezzo in tutte le piazze del centro storico. Qualunque, anche le auto che riportano sul cruscotto il simbolo arancione che viene concesso ai portatori di handicap per poter circolare. Un’eccessiva applicazione di un principio, quello di poter vedere il cuore del centro storico finalmente libero dall’invasione di auto, per alcuni; una discriminazione assurda e arrogante per Ivano Negro.

«Martedì sera ho portato il mio bambino di un anno, affetto da una gravissima e rara malattia, a fare un giro in centro – racconta -. Come sempre ho lasciato l’auto sotto l’arengario e ho camminato per qualche metro nei dintorni di piazza Roma». Il piccolo Luca è affetto dalla sindrome di Ondine, che lo costringe ad attaccarsi ad una macchina che lo aiuta a respirare ogni volta che si addormenta. La letteratura medica cita solo trecento casi in tutto il mondo di questa rarissima patologia. I genitori di Luca hanno dovuto attrezzarsi per far fronte alle mille difficoltà del piccolo.

«In macchina ho tutti i macchinari che consentono a mio figlio di respirare – dice Ivano -. Quando si addormenta, e ai bambini piccoli capita molto spesso, devo immediatamente attaccarlo ai macchinari, prima che vada in blocco respiratorio». Lo scorso martedì Ivano e il suo bambino si sono concessi un giretto soltanto, pochi passi intorno all’arengario, senza mai allontanarsi troppo dall’auto lasciata in piazza, giusto per far prendere un po’ di aria fresca al bimbo. Al ritorno l’amara sorpresa. «Sul cruscotto ho trovato la multa e la cosa mi ha stupito molto, anche perché non ero nemmeno a conoscenza che fosse in vigore l’ordinanza – dice Negro -. Ero furioso, anche perché il mio pass era ben in evidenza».

Il giorno seguente Ivano ha telefonato all’assessore alla Viabilità, Massimiliano Romeo, per spiegargli l’accaduto, convinto delle sue ragioni e che il tutto si sarebbe presto risolto al meglio. «Romeo non mi nemmeno ricevuto ma mi ha fatto dire dalla sua segretaria che l’ordinanza non prevede alcuna eccezione, e che avrei potuto utilizzare i posti riservati ai disabili nel parcheggio di piazza Trento. Del posto nel silos non me ne faccio nulla, in caso di necessità sarebbe troppo lontano da raggiungere e rischierei di mettere in pericolo la vita di Luca».

Un’urgenza che ha spiegato direttamente al sindaco Marco Mariani, che Negro ha incontrato lo scorso giovedì. «Mi ha ascoltato ma non ha potuto fare nulla se non dirmi che verranno predisposti dei posti auto per disabili anche nelle piazze, senza però dirmi quando o dove». Per il momento Negro ha fatto ricorso. «Voglio difendere il diritto del mio bambino di poter fare due passi in centro, e sono disposto a prendere altre cento multe, se sarà necessario».
Sarah Valtolina