Riprese in casa sua per "Sbirri"artigiano querela Raoul Bova

Riprese in casa sua per "Sbirri"artigiano querela Raoul Bova

Monza – Suo malgrado, ha avuto il suo quarto d’ora di notorietà. Ma di quella fama avrebbe fatto volentieri a meno, il 26enne A.N., artigiano brianzolo. Non aveva affrontato selezioni e provini per avere una parte del film “Sbirri”, diretto e interpretato da Raoul Bova. Quelle immagini che lo ritraggono in casa sua, di notte, assieme ai genitori, davanti ai poliziotti che gli chiedono il nome, sono tratte da una vera perquisizione che gli agenti della Squadra Mobile milanese avevano eseguito nella sua abitazione un anno fa. Sequenze inserite nella pellicola, diffusa nei cinema ad aprile, che non sono sfuggite ad amici e parenti del giovane e dei genitori, i quali hanno querelato tra gli altri proprio Bova e la moglie Chiara Giordano, in qualità rappresentanti della casa di produzione che ha realizzato l’opera.

L’accusa è “interferenza illecita nella vita privata”, e riguarda la parte finale del film in cui l’attore romano interpreta un giornalista che, a seguito della morte del figlio per overdose, decide di svolgere un’inchiesta sullo spaccio di droga a Milano. La pellicola, che ha visto anche il coinvolgimento di Bova travestito tra gli agenti, mescola momenti di fiction, ad altre immagini tratte da vere operazioni di polizia filmate con telecamera nascosta.

L’ultima di queste operazioni riguarda proprio la notte del 23 giugno 2008, quando gli uomini della mobile trovano in casa del brianzolo qualche grammo di cocaina e un bilancino di precisione (vicenda per la quale sarà condannato a un anno e due mesi con la condizionale). “In queste sequenze, il mio assistito, che è molto conosciuto nel suo paese di residenza- spiega l’avvocato Paolo Ielasi- riferisce a microfono acceso il suo nome di battesimo e la sua professione, nonostante il volto oscurato, appare pertanto assolutamente riconoscibile, anche per la sua corporatura robusta, e perché la voce, a differenza di quella dei genitori, non viene in alcun modo modificata”.