Brugherio: stalking verso 18enneArrestato un uomo di 50 anni

Brugherio – Non voleva farsene una ragione. Lui, S.G., ultracinquantenne, non riusciva a rinunciare alle attenzioni che quella diciottenne gli aveva dedicato per qualche tempo. Messaggini, telefonate, qualche aperitivo da soli. E poi la ragazza aveva mollato il colpo e dichiarato di non sentirsela di intraprendere una relazione. La reazione del cinquantenne è stata un crescendo di molestie ripetute che si sono concluse solo dopo quattro mesi d’inferno, con l’arresto per stalking, il primo effettuato a Brugherio.

E’ successo giovedì della scorsa settimana, quando la ragazza, dopo un lungo periodo praticamente trincerata in casa, ha ceduto alla tentazione di farsi un giro al centro commerciale Bennet con un’amica. Quattro passi e un’occhiata alle vetrine e la 18enne si è allontanata di qualche metro dalla sua compagna. E’ stato allora che il cinquantenne si è presentato, confermando che da mesi non aveva altra occupazione che tenere d’occhio l’oggetto dei suoi desideri. Quel giorno, come faceva sempre, era appostato fuori dalla ditta artigiana del padre di lei, dove la ragazza lavora. L’ha seguita fino al Bennet di viale Lombardia e si è avvicinato appena l’amica si è allontanata un attimo.

“Io ti voglio, prima o poi cederai” e frasi di questo genere hanno mandato la giovane nel panico. A risolvere la situazione è stata l’amica che ha chiamato i carabinieri giunti dalla caserma di via Dante. Così, con un arresto per stalking, si è chiusa una vicenda che da mesi inquinava la vita di un’intera famiglia, rischiando che qualcuno perdesse il controllo e commettesse una follia. Il padre della ragazza non l’aveva nascosto ai carabinieri quel desiderio di vedere morto il molestatore di sua figlia, perché la vita era diventata un inferno e l’idea degli ultimi tempi era stata quella di lasciare Brugherio e trasferirsi altrove, pur di liberarsi di quell’ombra assillante.

Dopo le querele sporte dal padre della vittima, i carabinieri avevano anche convocato il 50enne, ma ogni volta lui prometteva di smettere per ricominciare il giorno dopo. Disoccupato da una vita, presumibilmente mantenuto dai genitori anziani, S.G. riempiva le sue giornate seguendo la ragazza in qualunque posto, nonostante la presenza dei genitori. Telefonate, messaggi, manovre d’avvicinamento, una tortura martellante che non lasciava tregua. Tutto per via di quei 20 giorni in cui i due si erano frequentati blandamente, dopo l’approccio di lui, in mezzo alla strada. Venti giorni, un errore di valutazione che la brugherese ha rimpianto per 4 mesi.

Non ha esitato a spiegare tutto a mamma e papà quando si è accorta con sgomento che il tentativo di chiudere quella storia non aveva ottenuto risultati. E, il giorno dopo l’arresto, è tornata dai carabinieri della stazione locale per ringraziarli, sorridente e spensierata come non riusciva più ad essere da mesi.
Valeria Pinoia