Seregno, una "tenda" per L’AquilaSabato il taglio del nastro

Seregno, una "tenda" per L’AquilaSabato il taglio del nastro

Seregno – Taglio del nastro ufficiale sabato prossimo, alle 18, a L’Aquila, per la tenda modulare che l’amministrazione comunale di Seregno ha donato all’associazione Nuova Acropoli. La struttura, che ha una superficie di centottanta metri quadrati, è destinata a regalare, all’interno del campo denominato Alenia, che accoglie gli sfollati a seguito del terribile terremoto del 6 aprile scorso e che la stessa Nuova Acropoli gestisce a ridosso del centro storico del capoluogo abruzzese, un luogo di aggregazione per le fasce giovanili della popolazione, quelle maggiormente a rischio di dispersione, probabilmente, nel frangente attuale. La spesa complessiva è stata di 22mila euro, coperta in larga parte dal governo locale della cittadina brianzola con uno stanziamento straordinario di 15mila euro e per la frazione rimanente da singoli donatori. Alla cerimonia di inaugurazione interverranno Giacinto Mariani e Gianfranco Ciafrone, rispettivamente sindaco e assessore alla Protezione civile del Comune di Seregno.

Nel frattempo, sono rientrati alla base i cinque volontari del gruppo della Protezione civile che, tra l’11 e il 18 luglio scorso, hanno prestato servizio volontario nel campo di Monticchio Bazzano, a poca distanza da Onna, una delle località più colpite dal sisma. «Siamo stati impegnati soprattutto in cucina – spiega Maurizio Molteni, che ha vissuto quest’avventura insieme agli amici Mario Bernardo, Vito Quercia, Angelo Mauri e Francesco Boschetti –. I turni di lavoro sono stati massacranti, così come il caldo, che ha raggiunto spesso anche i quaranta gradi. Ci è stata d’aiuto in questa fase la forza d’animo degli ospiti della tendopoli, che più volte hanno voluto darci una mano per facilitare l’espletamento dei nostri compiti». Infine, nell’ultimo week end, il coordinatore del gruppo Vincenzo Marinucci, accompagnato da Vittorio Pellicciari, ha consegnato sempre all’associazione Nuova Acropoli una ventina di quintali di derrate alimentari, tra pasta e scatolame vario, oltre a qualche pacco di medicinali, raccolti in città all’indomani della tragedia.
Paolo Colzani