Monza, pensionata assassinata: indagato il fratello Emiliano

Monza – Emiliano Monguzzi, il fratello di Elvira la pensionata di 79 anni trovata morta mercoledì nel tardo pomeriggio nella sua abitazione di Spalto Piodo 4 sarebbe indagato dalla Procura di Monza per omicidio volontario. I suoi legali, gli avvocati Cristiano Viale e Franco Sorrentino di Monza, hanno infatti nominato un consulente di parte che parteciperà domani, all’ospedale San Gerardo, all’autopsia disposta dal pubblico ministero Vincenzo Nicolini. Atto irripetibile, come recita il codice di procedura penale, quello dell’esame necroscopico, per cui gli eventuali indagati hanno il diritto a essere tutelati da esperti di parte. E’ questa la circostanza che porta a pensare che il fascicolo, inizialmente contro ignoti, ora rechi il nome di Monguzzi in qualità di indagato. La circostanza non viene confermata dagli inquirenti, dunque, ma dai fatti. Gli avvocati che assistono il fratello della vttima si limitano a commentare che "gli investigatori non hanno un’idea molto chiara di quanto è accaduto e qualsiasi atto deciso a ora ha carattere provvisorio".

Elvira Monguzzi era stata trovata stesa a terra, supina, con indosso una vestaglia da casa, tra un tavolo e una cassapanca della taverna di casa. Una stanza che un tempo, “decenni fa”, dicono i vicini, ospitava la lavanderia gestita dai genitori. Il fratello e un vicino di casa avevano pensato a un infarto e a una caduta contro lo spigolo del mobile (che però è stato trovato pulito, senza alcuna macchia di sangue). Già in serata però, i carabinieri parlavano apertamente di omicidio. La donna è stata vista viva l’ultima volta verso mezzogiorno di mercoledì, secondo la testimonianza di un vicino di casa. Il fratello, con il quale sarebbe dovuta partire in vacanza a Limone Piemonte proprio in questi giorni, l’avrebbe riaccompagnata prima di pranzo. Poi sei ore di vuoto, fino al ritrovamento del corpo, avvenuto verso le 18, dallo stesso fratello Emiliano, che, sconvolto e in lacrime, aveva chiamato un altro vicino di casa della vittima. L’arrivo dell’ambulanza è stato seguito da quello degli investigatori dell’Arma. Il cranio dell’anziana, una donna dalla corporatura minuta, presentava due ferite profonde, “incompatibili con una caduta”, secondo gli inquirenti ma anche secondo gli stessi operatori sanitari del servizio di emergenza, ma inferte da un corpo contundente, anche se non un’arma da taglio. Il delitto si è consumato nell’ex lavanderia, il resto dell’appartamento era in ordine. Al piano di sopra, la tavola era apparecchiata, ma non era stato consumato il pasto.

Elvira Monguzzi viene descritta da chi la conosceva una donna molto prudente, che controllava sempre chi era, se qualcuno suonava alla sua porta. Una circostanza che porta a pensare che Elvira Monguzzi conoscesse il suo assassino: sarebbe stata lei ad aprire la porta, visto che la stessa non presenta segni di effrazione. Stando alle prime risultanze investigative, l’assassino dovrebbe aver inferito sulla vittima mentre questa sera china sulla cassapanca, che è stata trovata aperta e con sangue all’interno. Poi ne avrebbe adagiato il corpo sul pavimento.
Antonella Crippa