Giussano, incidente sul lavoroTragedia sfiorata al Carrefour

Giussano – Una disattenzione nello svolgimento di un incarico professionale apparentemente semplice e soprattutto privo di pericoli avrebbe potuto provocare una tragedia martedì al Carrefour di via Prealpi. Erano le 10.30 circa, infatti, quando Patricia A., ghanese trentaquattrenne regolarmente domiciliata in città, è stata vittima di un infortunio sul lavoro che, solo per un caso fortuito e fortunato, ha avuto conseguenze tutto sommato di rilievo contenuto.

Secondo la ricostruzione dell’episodio effettuata dagli agenti del corpo della Polizia locale, intervenuti sul posto dopo l’allarme indirizzato alla loro centrale operativa, la donna stava pulendo il vetro del corrimano di una delle scale mobili che dal parcheggio interrato portano in superficie. L’extracomunitaria ha probabilmente sottovalutato in questa fase il fatto che la scala mobile interessata fosse in funzione e si è sporta con la testa al di là del già citato corrimano: inevitabile conseguenza di ciò è stato che, una volta giunta in cima, il suo capo ha sbattuto con violenza contro il soffitto.

La testa della donna è rimasta incastrata a questo punto tra la parete dell’edificio e la stessa scala mobile. Lo spavento tra i presenti è stato enorme, anche a causa della copiosa perdita di sangue da parte della sfortunata addetta alle pulizie. La tranquillità è tornata solo dopo l’arrivo degli operatori del 118, che si sono precipitati per soccorrere Patricia A. e l’hanno trasportata quindi con la massima urgenza all’ospedale di Desio. Qui l’africana è stata sottoposta alle visite specialistiche del caso, con riscontri che definire incoraggianti è poco.

Esclusi danni di rilievo, come ad esempio fratture o emorragie interne, i medici hanno diagnosticato unicamente un trauma cranico e cervicale, prescrivendo alla paziente una decina di giorni di riposo prima di poter tornare alla vita di sempre. La trentaquattrenne è stata infine dimessa in serata, quando ha potuto tornare alla sua abitazione al termine di una giornata oltremodo convulsa.
Paolo Colzani