La cura del corpo non va in crisiCresce il mercato dei tatuaggi

Monza – In barba alla crisi, in Italia le imprese per i trattamenti estetici crescono dell’8% in un anno. Il nostro Paese conta circa 300 imprese specializzate in tatuaggi e piercing: 52 hanno aperto negli ultimi tre mesi. Lo rileva l’ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza nel sottolineare che, considerando anche le attività che li realizzano in via accessoria, si arriva a circa 900 imprese per un giro d’affari stimato intorno a 80 milioni di euro.

Le imprese specializzate nel tatuaggio e piercing sono localizzate perlopiù in Lombardia (23,6%), Lazio (12,3%), Piemonte (11,6%) ed Emilia Romagna (9,9%). E se si considerano le province, le imprese del tatuaggio e del piercing a Roma sono l’8,1%, a Milano il 5,3%, a Torino il 4,9% e a Napoli il 4,2% del totale nazionale. In particolare, fra i lombardi che fanno rinunce in tempo di crisi pochi sono disposti a far a meno della cura del proprio corpo (9%) e all’iscrizione in palestra (12%).

Complessivamente in Italia sono oltre 26mila le imprese che fanno trattamenti estetici e sono aumentate rispetto allo scorso anno del 7,9%: i maggiori incrementi si sono registrati in Lazio (28,9%), Molise (16,8%) e Calabria (13,5%). Il 93% delle imprese del settore è individuale e nel 50,6% dei casi il titolare è uomo, fra i 30 e i 49 anni. Solo nel 26,4% il titolare è donna, e non vi sono titolari di impresa over 70.

Farsi un tatuaggio costa da un minimo di 40 euro a Roma per un piccolo e semplice tatuaggio, in su; una schiena arriva anche a 2mila euro. La moda del tatuaggio è diffusa, riguarda indistintamente sia uomini che donne. I disegni vanno dalle scritte alle stelline, da quelli old school ai segni zodiacali, tribali e maori. Più economico è il piercing che costa mediamente 50 euro e riguarda un target di giovanissimi dai 16 ai 25 anni, all’ombelico per le ragazze, al sopracciglio per i maschi.
(Apcom)