”Cassa” a zero ore per trentaSciopero alla Form di Villasanta

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Villasanta – E’ una lista di condannati quella che la Form di via Bixio, azienda di pressofusioni più conosciuta come ex Sime, ha reso nota nei giorni scorsi. Condannati alla cassa integrazione a zero ore per tre mesi, condannati a non ricevere l’anticipo da parte dell’azienda. E condannati pure ad essere licenziati al termine dei tre mesi. Una presa di posizione forte che l’azienda pare abbia compiuto in risposta al rifiuto dei sindacati di firmare l’accordo sulla cassa integrazione.
“Non potevamo firmare un accordo simile – ha spiegato Vittorio Ferri, Fiom Cgil Brianza – che prevedeva una lista nominale di 30 persone, sia operai che impiegati, senza possibilità di rotazione. Per questo abbiamo fatto le assemblee e concordato lo sciopero di venerdì”.
E in effetti oggi, tutti i lavoratori hanno incrociato le braccia per quattro ore, a fine turno su tutti i turni di produzione per dire no a un metodo che ha lasciato tutti spiazzati che è stato giudicato inaccettabile. Da qui, pare, la decisione di Form di non anticipare la cassa, lasciando a bocca asciutta i lavoratori fino all’arrivo dei soldi dell’Inps. Una situazione che metterebbe in crisi anche le famiglie agiate e che minaccia di gettarne nella disperazione 30. “Un conto è dialogare tra le parti se l’azienda informa della necessità di ridurre l’organico – ha chiuso Ferri – con i soliti metodi come la cassa a rotazione, o la mobilità volontaria e incentivata, ma questa situazione è assurda e intendiamo combattere”. Le lettere che annunciano la cassa sono state consegnate giovedì, la cassa dovrebbe partire lunedì.
Valeria Pinoia