Monza, il distributore di vialeLombardia chiuso per lutto

Monza, il benzinaio decapitatoAssegni di una banca della zona

Monza – Sulla saracinesca grigia un cartello bianco appiccicato con del nastro adesivo. “Chiuso per lutto”, la scritta realizzata al computer dai titolari del distributore di benzina Agip di viale Lombardia, direzione Milano. Una stazione di servizio all’angolo tra il viale e via Valosa di sopra, nel quartiere San Fruttuoso, proprio lungo l’arteria percorsa da migliaia di automobilisti, monzesi compresi naturalmente, diretti ogni giorno verso il capoluogo lombardo per motivi di studio o lavoro. Gli scooter e le macchine passano per fare rifornimento, ma dopo aver letto in cartello se ne vanno oltre; sul posto c’è solo una ragazza dell’est, vestita come una ragazza qualunque, prostituta di giorno. Forse nessuno si immagina che quel “lutto” riguarda un terribile fatto di cronaca avvenuto nei giorni scorsi a Como. Giacomo Brambilla, l’uomo ucciso per una lite d’affari, decapitato, la cui testa è stata infilata nel forno di una pizzeria, gestiva, tra le altre, la stazione di servizio monzese. Da anni, in viale Lombardia, c’era il padre Luigi, che per ovvi motivi ha chiuso l’attività. Volto conosciuto ai tanti automobilisti abitudinari che si fornivano all’Agip. Faccia nota anche alla vicina trattoria ‘228′, punto di ristoro per camionisti e autisti di passaggio. Al ristorante, c’è poca voglia di paralare, sia tra i gestori che tra gli avventori. Quando chiedi di Brambilla, e di quella “brutta vicenda di Como”, le facce si fanno tese, gli sguardi mesti. “Certo che lo conosciamo, ogni tanto passava anche di qui, anche se è il padre che portava avanti la stazione di servizio qui in viale Lombardia, una brutta storia davvero”.
Federico Berni