Arcore, allarme eternit a La Ca’Ed è il magazzino del Comune

Arcore, allarme eternit a La Ca’Ed è il magazzino del Comune

Arcore – Amianto anche sul tetto del magazzino comunale della Cà e pure sul tetto del Comune. La segnalazione è arrivata attraverso un commento lasciato lunedì scorso sul sito web del Cittadino da un residente della frazione, concludendo che potrebbe essere “un grosso rischio per la salute pubblica dato che il magazzino è situato proprio in mezzo alla frazione”. Giovedì scorso la conferma amianto è arrivata dall’assessore ai lavori pubblici Alberto Centemero: «Lo sappiamo, è eternit e purtroppo sono ancora molti gli edifici di Arcore costruiti negli anni ’50, ’60 e ’70 quando questo materiale pareva la soluzione ottimale nell’edilizia e si ignorava la sua pericolosità».

Infatti il nome la dice lunga: eternit deriva dal latino “aeternitas”, eternità, scelto dal suo ideatore austriaco Ludwig Hatschek nel 1901.  «Fortunatamente nel magazzino nessuno lavora stabilmente – ha proseguito Centemero – abbiamo già provveduto a chiamare Arpa e Asl perché effettuino un sopralluogo per valutarne l’eventuale rischio. Non si tratta ovviamente di un edificio la cui bonifica è in cima alle priorità: diverso è il discorso della tutela della salute dei bambini o di quella dei lavoratori che trascorrono molte ore all’interno di un edificio con le coperture in amianto. Spetterà agli enti competenti stabilire se le lastre sono a rischio». Il magazzino comunale è tra le vie Mazzini e Conciliazione: si tratta di una struttura di circa quattrocento metri quadri, pare in condizioni di parziale degrado, usato come ricovero dei mezzi comunali oltre a sedie, panche e tavoli, e della cartellonistica stradale.

«Anche il tetto degli uffici comunali presenta amianto: sotto le tegole c’è eternit» ha concluso l’assessore. «Sono stupito» ha commentato Giovanni Bugatti, presidente del Comitato di frazione Cà- Ca’ Bianca: «noi abbiamo fatto la stessa segnalazione a Centemero e al sindaco Marco Rocchini, ma allora la risposta fu che si trattava di Eternit “buono”, non nocivo. Non so che cosa abbia fatto cambiare idea in questi mesi, cercheremo di capire se vi è rischio per i residenti». Come previsto dal Piano regionale amianto, tutti i proprietari dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto hanno dovuto provvedere al censimento e alla mappatura dei materiali – lastre e ondulati di copertura – entro il 31 gennaio 2009 e conseguente comunicazione all’Asl territoriale. La mancata comunicazione comporta sanzioni penali e multe fino a 15 mila euro. Le aziende private che si occupano di smaltimento di amianto considerano prioritario stilare un programma di controllo e manutenzione per impedire il rilascio accidentale di fibre, per prevedere il tipo di intervento in caso di dispersione e per programmare analisi attraverso il controllo della friabilità del materiale, della formazione di crepe o sfaldamenti, dello sviluppo di muffe o di polveri nei punti di gocciolamento dell’acqua piovana.
Arianna Pinton