Seregno: al “Faccia a faccia”si litiga su verde e alleanze

Seregno: al “Faccia a faccia”si litiga su verde e alleanze

Seregno – Secondo faccia a faccia promosso dal nostro giornale tra i candidati sindaco nelle amministrative di fine mese ieri, nel salone polifunzionale della scuola per l’infanzia Ottolina – Silva di via Montello. Condotta dal direttore Luigi Losa, la serata ha visto protagonisti Mauro Ballabio (Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra e Libertà), Piergiorgio Borgonovo (Udc e Città di Seregno), Marco Cajani (Amare Seregno), Giacinto Mariani (Lega Nord e Popolo della Libertà) e Giusy Minotti (Federazione della sinistra).
Tra i temi trattati, le esigenze della periferia e la gestione del verde, con Ballabio e Mariani che spesso e volentieri si sono rinfacciati gli errori commessi durante il decennio che, tra il 1995 ed il 2005, ha visto al governo l’amministrazione di centrosinistra guidata da Gigi Perego e quelli registrati invece nell’ultima legislatura, con il centrodestra in maggioranza.
Pareri unanimi al contrario sulla gravità della congiuntura vissuta dal mondo del lavoro: tra le proposte per uscirne, il mantenimento della vocazione produttiva delle aree dismesse.
Sulla nuova casa del centro diurno disabili, in fase di costruzione ad un passo dalla sede dell’incontro, Mariani ha bocciato il progetto ereditato dalla giunta precedente, mentre Ballabio ha ricondotto le difficoltà in cui si è incappati alla poca attenzione dell’amministrazione in scadenza. Per Cajani l’opera è irrealizzabile, salvo un nuovo e corposo investimento.
Interessante il capitolo conclusivo, riservato alle possibili alleanze in caso di ballottaggio. Ballabio ha spiegato di considerare fondamentale il programma, mentre Minotti ha detto di voler parlare solo dopo aver conosciuto i numeri e Cajani ha garantito che le porte sarebbero aperte per tutti. Robusto il battibecco in proposito tra Borgonovo e Mariani: il primo ha rivendicato il coraggio dello scudocrociato di scegliere la via solitaria, a differenza di quanto fatto dalla Lega Nord, i cui militanti avrebbero voluto, almeno in parte, il divorzio dal Popolo della Libertà ed un candidato diverso dal sindaco uscente; il secondo ha respinto al mittente quelle che ha bollato come illazioni, sottolineando come l’intesa con il Pdl sia indispensabile per amministrare, ed ha escluso apparentamenti con chicchessia.
P.Col.