Concorezzo – I carabinieri li hanno bloccati mentre stavano caricando su un furgone del ferro rubato all’isola ecologica. La banda, composta da quattro romeni, tre uomini e una donna, è finita nei guai con l’accusa di furto aggravato in concorso. Il colpo dei ladri di ferro, che erano già riusciti a portare via barre di metallo per un peso complessivo di due quintali, è stato tentato mercoledì sera nell’area della piattaforma ecologica gestita dalla società Cem Ambiente, in via Monte Rosa. Intorno alle 22.45 alcuni residenti della zona avevano chiamato il 112 per segnalare la presenza sospetta di un furgone con targa straniera con quattro persone a bordo. All’arrivo della pattuglia dei militari del Nucleo radiomobile di Monza, la segnalazione si è rivelata fondata: l’auto dei militari si è appostata vicino all’impianto e, da qui, gli uomini in divisa hanno potuto annotare i movimenti dei mlaviventi.

Il furgone, un Mercedes 208 con targa romena, era stato parcheggiato in posizione defilata; mentre l’unica donna della banda si occupava di fare il “palo”, gli uomini facevano la spola tra la piattaforma e il camioncino: passando attraverso la rete di recinzione divelta (forse con un tubo di ferro trovato sul posto), i ladri portavano all’esterno il materiale e lo sistemavano vicino al furgone con l’intenzione di caricare poi il tutto sul mezzo. In effetti la banda era già riuscita a riempire il furgone di 121 accumulatori elettrici per auto, rubati dai cassoni di raccolta. Il ferro sarebbe stato poi fuso e messo sul mercato. Il piano del gruppetto di malviventi, però, è fallito grazie all’intervento dei militari. In cella di sicurezza sono finiti Ionita S., 40 anni, Iosif C., 48enne, e il figlio di quest’ultimo, Costel Hagi C., di 19, tutti senza fissa dimora in Italia. L’unica a sfuggire alle manette è stata invece la donna, Bianca Elena P., 29 anni, denunciata a piede libero per non avere avuto un ruolo “attivo” nel furto e soprattutto perché mamma di un bimbo di appena due anni.
e.c.